Domenica 11 (dalle 7 alle 23) e lunedì 12 giugno (dalle 7 alle 15) seggi aperti a Siracusa per il turno di ballottaggio, decisivo per l’elezione del nuovo sindaco. Due i candidati, l’uscente Francesco Italia ed il candidato della coalizione di centrodestra, Ferdinando Messina. Per agevolare gli spostamenti durante le ore del voto di ballottaggio, dalle 11 di domenica 11 alle 2 di lunedì 12 giugno è stata sospesa la ZTL in Ortigia. Lo stesso provvedimento era stato adottato in occasione del voto per il primo turno.

Consumatosi il rito degli apparentamenti, è entrata nel vivo la battaglia finale per la scelta del sindaco, con i candidati ed i loro fiancheggiatori impegnati più  sulla demolizione della figura dell’avversario che su programmi e proposte politiche. In effetti la città ha continuiamo ad assistere ad una campagna elettorale mirata più sui problemi del quotidiano che su visioni futuristiche nonostante la prossima amministrazione sarà chiamata a gestire al meglio le ingenti risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il tutto in un quadro generale dove diversi movimenti e coalizioni presenti al primo  turno hanno sorprendentemente scelto di defilarsi per il confuso quadro politico delineato soprattutto dopo che Garozzo e Mangiafico hanno deciso l ‘apparentamento con Messina e il centrodestra, e Bandiera si è schierato con Italia; Renata Giunta quindi e il resto della sua coalizione, con diverse e articolate motivazioni hanno scelto di non schierarsi, lasciando libertà di voto ai propri sostenitori.

In verità la posizione del Partito Democratico, unico tra gli estranei al ballottaggio ad avere rappresentanti in consiglio comunale, è un po’ (troppo) più articolata anche se ufficialmente non dà indicazioni di voto …   Renata Giunta ha dichiarato che andrà a votare, ma si sente  distante da entrambi i candidati al  ballottaggio ed alle loro proposte politiche. L’unità di intenti che si era palesata con la scelta dell’unica donna candidata alla carica di prima cittadina sembra nuovamente smarrita.

I candidati al ballottaggio proseguono intanto nell’incessante ricerca di consensi, senza esclusione di colpi, alcuni dei quali poco comprensibili ai più per gli aspetti tecnici a cui si richiamano.

L’argomento degli argomenti è sembrato essere quello delle piste ciclabili. Tant’è che Italia ha risposto alle critiche e Messina, per contro, ha contestato il tentativo di far ricadere sull’ultimo consiglio comunale (quello decaduto anzitempo di cui Messina faceva parte) le scelte delle modifiche alla viabilità, che tanti disagi stanno causando in questi giorni ai cittadini, relative al cosiddetto “Biciplan”.

Ma il primo avversario che ognuno dei due candidati dovrà affrontare e sconfiggere sarà l’astensionismo. La disaffezione degli elettori alle competizioni elettorali sempre meno politiche e sempre più personalistiche ed autoreferenziali  registra ad ogni tornata una calo di votanti. E’ facile temere, per i due giorni di votazioni che restano,  un ulteriore calo del  numero  di elettori che si recheranno  alle urne, vuoi per  il mancato traino dell’esercito di candidati al consiglio comunale che ha caratterizzato il primo turno, vuoi per il disinteresse manifestato da alcuni settori della politica cittadina. L’esito della  competizione appare davvero incerto, prevarrà la voglia di cambiamento e quindi Messina confermerà il primato conseguito nel primo turno, oppure sarà la continuità amministrativa a prevalere e quindi Italia, già vincitore nelle precedenti elezioni partendo da una posizione subalterna, succederà a se stesso? Agli elettori che andranno alle urne comunque l’ardua sentenza.

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