Quando la Politica era confronto e mediazione

E’ morto a Roma all’età di 97 anni l’ex presidente del consiglio dei ministri Arnaldo Forlani, il più longevo ex premier. Leader democristiano dilungo corso fra i tanti successi ha sperimentato le amarezze di “tangentopoli”; rimangono indelebili le immagini della sua deposizione processuale.

Arnaldo Forlani è stato certamente uno dei politici più in vista della cosiddetta Prima Repubblica, quando in Italia si registrò la  trasformazione che la portò ad essere tra le prime potenze industriali al mondo.

Più volte e in diverse fasi politiche, fu segretario della DC, ministro e presidente del consiglio e ha dimostrato come un cattolico in politica possa vivere gli anni della gloria, del potere come pure quelli del declino sempre con dignità, coerenza ed onestà. Venne eletto, con le preferenze, senza liste bloccate e designazioni imposte, deputato per nove legislature dal 1958 al 1994, a dimostrazione di un rapporto con l’elettorato sempre vivo.

Di lui ho diversi ricordi personali. Come quando, nel 1990, pur essendo componente del comitato provinciale della Dc e tra i più giovani delegati al congresso nazionale del partito, la direzione provinciale di Siracusa, guidata da Turi Magro, decise inopinatamente di escludermi dalla lista per le elezioni comunali. Mi rivolsi immediatamente a Forlani, che era il segretario nazionale del partito, tramite il sen. Franco Maria Malfatti, capo della sua segreteria politica e ricevetti immediata rassicurazione. Fui infatti candidato e la notizia dell’immotivata estromissione mi favorì nella campagna elettorale, che fu un successo con il quinto posto in assoluto e più di tremila preferenze personali,

Il secondo episodio che voglio ricordare riguarda il rientro nella Dc dell’on. Nicita, che nella primavera del 1991, escluso dalla lista del partito per le regionali, si era candidato nel Psdi, venendo eletto. Intendeva però rientrare nella Democrazia Cristiana e prese contatti con l’on. Giuseppe Azzaro, che dopo la morte di Malfatti, era diventato il capo della segreteria politica di Forlani, il quale mi avvisò subito di questo approccio. Dopo qualche settimana, fu proprio Azzaro a sottoporre a Forlani una lettera con cui si invitavano i maggiorenti della Dc siracusana ad accogliere Nicita all’interno del partito. E questo proprio a dimostrazione dell’atteggiamento inclusivo che Forlani teneva sempre nei rapporti interni alla Dc.

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