A Siracusa una “rivoluzione comunitaria”
Sempre più vecchi, sempre più poveri e sempre più soli
Nelle nostre città la solitudine e la mancanza di un’adeguata assistenza per le persone fragili, nel cuore dell’estate rischiano di diventare isolamento e abbandono sociale.
Il caldo record di luglio, in particolare quello della settimana tra il 19 e il 25, ha purtroppo causato, secondo stime molto attendibili del Ministero della Salute, un rilevante aumento dei morti in tutto il Sud dell’Italia. E si tratta soprattutto di anziani, in buona parte sopra gli 85 anni.
Sono purtroppo degli esiti prevedibili di stagioni estive ogni anno più arroventate. Già nel 2022 era stato evidenziato che saremo sempre più esposti a condizioni estive estreme e quindi in futuro da noi si verificherà purtroppo una mortalità più elevata correlata al caldo.
Se poi si va a confrontare il dato con quello del Nord Italia, dove per lo stesso periodo si è registrata una mortalità inferiore all’attesa, appare evidente come da noi i sistemi di protezione delle persone fragili non abbiano funzionato a dovere.
Quanti anziani hanno infatti potuto fare affidamento su un adeguato sistema sociale, su un’assistenza domiciliare decente anche dal punto di vista sanitario? In tema di salute qui tutto è affidato ancora agli ospedali, la presenza sanitaria sul territorio e a domicilio per gli anziani si presenta molto debole.
Quante persone ultra 65enni dispongono inoltre delle risorse economiche necessarie per poter fruire dell’aria condizionata? Quante sono costrette a confrontarsi quotidianamente con due enormi problemi: la solitudine e la povertà?
L’anziano, magari rimasto solo per i casi della vita ha oggi più che mai bisogno degli altri, dipende sempre più spesso dagli altri.
Servirebbe quindi, anche a Siracusa, una “rivoluzione comunitaria”, che coinvolga la famiglia, la società, l’ambiente in cui si vive ed invece restiamo ogni giorno di più prigionieri di una società individualista.
È necessario rendersi conto che non è più possibile far finta di nulla, che andiamo incontro nelle nostre zone, nelle prossime stagioni estive, ad ondate di calore costantemente più frequenti e pericolose, soprattutto se si tiene conto che la nostra popolazione è sempre più composta da anziani.
A Siracusa, l’indice di vecchiaia, che rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione (è il rapporto percentuale tra il numero degli ultrasessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni) è schizzato in pochi anni da meno di 100 addirittura a 167, cioè ci sono 167 anziani ogni cento giovani.
L’età media è di 46 anni, rispetto ai 39 di venti anni fa e in un paio di decenni la percentuale di quanti hanno più di 65 anni è passata dal 15% al 25% di tutta la popolazione.
Di fronte ai casi sempre più frequenti di persone ultra ottantenni che muoiono in solitudine e talvolta vengono trovati morti solo dopo parecchi giorni, non è possibile rimanere inerti.
Non possiamo e non dobbiamo ridurci a provare pena quando veniamo a sapere di questi anziani che muoiono da soli, magari in circostanze tragiche, con il pensiero, forse anche anche inconsapevole, che in fondo erano donne e uomini ormai vecchi, vicini alla fine.
Salvo Sorbello
Presidente di Progetto Famiglia Siracusa Aps