Fratinannu era il sempliciotto del paese che viveva in stato di totale libertà, quasi allo stato brado, la pulizia personale la faceva una volta all’anno per ferragosto al fiume, era sempre in giro per il paese e racimolava viveri offerti dalla popolazione con annesse sigarette. Veniva chiamato per piccoli servizi tipo trasporto di masserizie da buttare o all’epoca per vanniare comizi o riunioni religiose o sindacali, era amico di tutti che nonostante sapesse i nomi di ognuno di noi chiamava a tutti Pippo e amava mangiare le parti più povere della carne e per fare un’insalata chiedeva a chi l’olio, a chi il sale a chi il pomodoro il peperoncino e non si creava nessun problema a farla nelle concrete dei frontone della pietra nera del marciapiede. Quando è morto all’improvviso dentro casa a Cassaro se ne sono accorti subito perché dopo un’ora che mancava dalle strade del paese lo hanno cercato trovandolo esamine a casa. Al funerale ha partecipato con commozione tutto il paese. Oggi Fratinannu rivive in un libro di Salvo Pennisi che nel piccolo mondo in cui viveva il personaggio del suo libro ne parlerà, dopo i saluti del Sindaco Mirella Garro, con la psicologa Irene Messina.

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