Chiudiamo il cerchio dedicato a John Ford con un film memorabile, west, giornalismo e realtà

Titolo della settimana: L’uomo che uccise Liberty Valance, di John Ford, 1962.
Se la leggenda diventa realtà, vince la leggenda“. La stagione del western classico, periodo sempreverde, va da Ombre rosse 1939 a L’uomo che uccise Liberty Valance 1962, in mezzo tante perle, tutto il resto, Leone compreso, sono derivati, di alta qualità si intende, ma pur sempre derivati. E chi se non il maestro poteva mettere i sigilli, dai grandi spazi della Monument Valley di Ombre rosse e Sentieri selvaggi al western da camera o meglio urbano di Liberty Valance.
Girato in un bianco e nero magistrale, che ben si addice all’aria quasi funeraria che si respira nell’opera, dove ancora una volta Ford non sbaglia praticamente nulla, a cominciare dagli attori, John Wayne, diventato nel frattempo il Duca, James Stewart, Lee Marvin – Liberty Valance e Vera Miles, appena reduce da Psycho di zio Hitch,1910.
Il senatore Ransom Stoddard e la moglie Hellie tornano a Shimbone, nel profondo west, per i funerali di un certo Tom Doniphon, l’evento mette in subbuglio la stampa locale e delle cittadine vicine, perché un famoso senatore ormai prossimo a diventare il nuovo inquilino della Casa Bianca affronti un così lungo viaggio per assistere ai funerali di un uomo ? La risposta la troverete guardando questo imperdibile capolavoro dell’arte cinematografica, moderno oggi e tra vent’anni.
Il senatore pressato dai giornalisti non può esimersi dal narrare i fatti e gli avvenimenti di quegli anni, dal suo arrivo, giovane studente in legge, a Shimbone in diligenza, la stessa usate per Ombre rosse,  il primo incontro scontro col bandito Liberty Valance, e quello con Tom, due facce di una stessa medaglia, quella della frontiera al tramonto.
Alla fine del racconto, del quale non anticipiamo nulla, il Direttore del Daily Star sentenzia “Se la leggenda diventa realtà, si stampi la leggenda“. Ford gira un western epocale con tocchi di commedia, noir e melodramma, e mette la pietra tombale su un mondo e un genere; da lì a poco arriveranno Peckinpah e Leone, con i talenti, primi piani e lunghe attese per dilatare i tempi, grandi, ma Ford è irraggiungibile, a lui bastavano poco per dire tutto. Proprio Sergio Leone, divoratore da ragazzo di western classici, omaggerà Ford con due fantastiche scene in C’era una volta il west.
Ultima curiosità, nel cast di Liberty Valance anche un giovane Lee Van Cleef, Leone si ricorderà di lui e gli regalerà una seconda giovinezza nel western italiano. Film conservato nella biblioteca del Congresso USA. Da non perdere.
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