Aspettando Horizon, che sarà il film evento di Cannes

Titolo della settimana: L’uomo del giorno dopo, 1997 di Kevin Costner.
Gli eroi non muoiono, come in un film western Kevin Costner, l’uomo che ha guardato negli occhi gente come De Niro, Hackman, Connery, dato sempre per finito, ci riprova, il 19 maggio al Festival di Cannes, fuori concorso, presenterà il film eventi della stagione, Horizon: An American saga, primo capitolo di una epopea western che si annuncia grandiosa. Aspettando questo evento riscopriamo L’uomo del giorno dopo, seconda regia di Costner dopo Balla coi lupi.
Scritto da Eli Roth e Brian Hengeland, che adattano per il grande schermo un romanzo di David Brin, The Postman, che colpi molto il divo per la descrizione di un’America divisa da scontri sociali ed etnie in un clima post-apocalittico, facendone un western futuristico.
Nonostante il grosso budget a disposizione e la sua presenza dietro e davanti la macchina da presa il film si rivela un disastro di botteghino e critica che, sommato al precedente flop di Waterwold vede la stella di Kevin offuscarsi dopo i successi a ripetizione; davvero sfortunato il nostro, perché nonostante qualche piccolo passaggio a vuoto la pellicola è interessante e ben girata.
Stati Uniti, anno 2013, dopo un conflitto nucleare che ha decimato la popolazione i superstiti vivono in piccole comunità isolate, per ricominciare una vita normale, ma un gruppo di miliziani chiamati holnisti, agli ordini del generale Bethlem, non la pensa esattamente allo stesso modo e vuole imporre le proprie regole. Fino a quando appare all’orizzonte un misterioso individuo vestito da postino, che si fa chiamare il portalettere, l’uomo afferma che il governo si sta ricostituendo, il nuovo presidente vuole ripartire dalla comunicazione, e dalla consegna di tutte le lettere arretrate per riannodare il filo con il passato. Accettato, pur con qualche dubbio sulla sua vera identità, il postino riaccende i cuori e la speranza, e in poco tempo, soprattutto i giovani, si mettono volontariamente ai suoi ordini, ma miliziani del generale sono alla caccia del portalettere.
Costner si dimostra sempre coraggioso e fuori dagli schemi, ma sempre sul solco del cinema classico e del genere per eccellenza, continuando su questa strada anche in futuro, interpretando per Kasdan Wyatt Earp e dirigendo e interpretando nel 2003, insieme a Robert Duvall il sontuoso Terra di confine, dove ancora una volta, pur non essendo stato un flop al botteghino, il pubblico gli ha voltato le spalle.
Ma ci vuole di più per abbattere gente di frontiera come Kevin, fatto della stessa pasta di un certo Clint, e state pur certi, ne sono sicuro, quest’estate in tanti saliranno sul carro di Horizon con destinazione ancora una volta la vecchia frontiera. Intanto per prepararci all’evento recuperate L’uomo del giorno dopo, che merita ampiamente una rivalutazione. Aspettando Horizon, buona visione
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