Titolo della settimana: Vajont la diga del disonore di Renzo Martinelli, 2001.
Il 9 ottobre 1963 270 milioni di metri cubi di roccia si staccano dal Monte Toc, situato tra il Friuli e il Veneto, generando un onda immane che travolge Longarone, Casso e altre frazioni, causando la morte di 2000 persone. Martinelli, anche sceneggiatore insieme a Pietro Calderoni, ricostruisce una delle grandi tragedie del dopoguerra italiano. Il film si presenta bene, con inquadrature ed effetti sonori ben centrati, ottimamente fotografato dal compianto Blasco Giurato, direttore della fotografia che raggiunge il top con Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore, per non parlare del soggetto, un campo dove il nostro cinema ha sempre primeggiato. La pellicola parte dal 1959, anno di completamento della diga, destinata a portare prosperità e lavoro nelle valli, ma quando i lavori sono ormai quasi ultimati iniziano a suonare i primi campanelli d’allarme. Sulla scia del Titanic di Cameron di qualche anno prima, disaster movie che aveva conquistato il mondo e fatto incetta di ogni premio possibile, Martinelli romanza gli avvenimenti reali con una storia sentimentale, ma commette l’errore di tralasciare alcuni passaggi fondamentali, di conseguenza alcune figure chiave vengono lasciate ai margini della triste vicenda. E alla fine, il film ne risente. Il cast è un misto di attori internazionali come, Michel Serrault, Daniel Autel, Jorge Perugorria e volti noti del nostro cinema, Anita Caprioli, Nicola Di Pinto, Laura Morante, giornalista dell’unità con la sua classica recitazione sempre sopra le righe da risultare fastidiosa, le fa da contraltare l’attore catanese Leo Gullotta che nella parte dell’ingegnere Mario Pancini vince, meritatamente , il Ciak d’oro e il Nastro d’argento come miglior attore non protagonista.
Ho da poco rivisto il film, dopo averlo visto alla sua uscita e il giudizio finale rimane identico, nonostante il lodevole impegno lo ritengo un’occasione persa, resta comunque un’opera da vedere, per non dimenticare. Se siete interessati ad approfondire questo argomento,che resta una ferita della nostra storia, vi consiglio il racconto del Vajont di Marco Paolini un’opera teatrale clamorosa che ripercorre tutti gli eventi di quella sera del 9 ottobre 1963.
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