Adelaide era la primogenita di sei figli. Giunta in età da marito i genitori le imposero di sposarsi. Un matrimonio e dei figli era, secondo loro,  la giusta soluzione per zittire quanti consideravano la figlia “pazza”.

Per comprendere quella imposizione occorre forse mettersi  per un attimo nei panni dei genitori che, turbati dagli “strani” comportamenti della figlia, pensarono di riportarla, in questo modo, dentro i meandri di una vita normale e più umana.  Costringendola a quel matrimonio non voluto, tutti sperarono che Adelaide si togliesse dalla testa quel rapporto singolare che sin dalla nascita intratteneva con il mondo divino.

I piani della famiglia non erano, però quelli della giovane Adelaide! Fin da bambina, il Signore le prometteva che, un giorno, sarebbe divenuta sua sposa quindi l’unico matrimonio che lei desiderava era quello con Gesù. Aveva abbracciato questo sogno fin da piccola e il Suo Sposo l’aveva preparata a quel momento così  speciale. I genitori, però, furono intransigenti e, tra i diversi pretendenti, scelsero per la figlia un buon partito, Giuseppe Cortada.  Adelaide alla fine fu costretta ad accettare il volere della famiglia. Acconsentì per obbedienza e per rispetto a quel matrimonio. Fu Gesù stesso a suggerirle di accettare la proposta dei genitori promettendole che un giorno, in futuro, avrebbero vissuto insieme una vita intera.

Durante il rito religioso avvenne un fatto inspiegabile: l’anello nuziale che il marito le aveva messo al dito, scomparve misteriosamente e non fu più ritrovato, come se Cristo stesso lo avesse sfilato per ricordare chi fosse lo Sposo che Adelaide custodiva nel proprio cuore.

Un fatto così strano accrebbe la convinzione che lei fosse una creatura prediletta dal Signore e quindi non destinata alla vita secolare.

Il matrimonio tra Adelaide e Giuseppe durò otto anni e mezzo e da esso nacquero tre figli: due bambine che moriranno molto presto e un maschietto, Alfredo.

Il suo non fu un matrimonio d’amore. Il marito, infatti, si penti presto di averla costretta a quell’unione non voluta e lamentava spesso il fastidio di non avere dalla moglie le attenzioni che avrebbe desiderato; Giuseppe però si sentiva al contempo edificato da tanta santità e spesso si sedeva accanto ad Adelaide quando lei era in preghiera dicendo di sentirsi trasformato

Adelaide visse gli anni del suo matrimonio con rassegnazione, cercando di conciliare sempre i suoi doveri di moglie e madre con la sua vocazione di essere sposa di Cristo e si affidò completamente alla volontà di Dio, mantenendo sempre una purezza illibata e  la verginità dell’anima.

Adelaide insegnava che occorre distinguere la verginità della mente, del cuore e del corpo: «La verginità della mente e del cuore, ci diceva, è quella che realmente unisce la creatura al Creatore, perché si può essere vergini di corpo e con la mente e col cuore no. La verginità del corpo è la corteccia, che conserva innocenti e puri la mente e il cuore».

 

Adelaide rimase vedova a 29 anni; l’epidemia di spagnola portò via con sé il marito Giuseppe e al suo capezzale, con devozione e sincerità di cuore, la giovane moglie pregò per lui e per la sua anima evitandogli i tormenti che precedono la morte e, una volta che Giuseppe passò all’altra vita, Adelaide si congiunse pienamente al suo Cristo.

 

Quando entrerà in clausura, ecco comparire nel dito anulare l’anello nuziale o meglio l’anello mistico: un segno a forma di cerchio infuocato che andava sempre di più ad accentuarsi fino a dare sangue nel periodo in cui apparivano le stimmate: era questo il segno del suo sposalizio con Gesù!

È come se (ma questa è solo una personale interpretazione) il suo matrimonio con Gesù dovesse prima passare dall’esperienza del matrimonio terreno per avere pieno compimento.

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