Come le antiche vergini, abitò per lungo tempo

In una caverna di fronte all’Jonio”

La giovane Adelaide, rimasta vedova a 29 anni, abitò solo per breve tempo nella casa del padre. In seguito, forse a motivo delle sue sempre più frequenti estasi, cercò un posto più adatto alla sua condizione: lo trovò nella Grotta Santa.

In  quelle caverne, Adelaide godeva della pace e della solitudine che andava agognando. Quand’era ancora ragazzina spesso si recava in quei luoghi con la madre e amava appartarsi nella grotta a pregare mentre la mamma godeva del sole primaverile.

Nella Grotta Santa, da lei definita la grotta delle rivelazioni per le straordinarie illustrazioni celesti che lì ricevette, Adelaide andò ad abitare più volte, nonostante il disappunto della famiglia; alla sorella rispondeva con un sorriso celestiale: «Dite a papà che non si preoccupi per me; qui sto bene e godo tanto, mi pare l’anticamera del paradiso». Ma com’era quel paradiso?

Era un luogo semplice, inospitale, quasi pauroso, una caverna in cui non c’era nulla, ma in quel nulla lei viveva in compagnia del suo Cristo.  In quell’antro non aveva paura della solitudine: conviveva in compagnia degli scorpioni e degli insetti che infestavano quel luogo quasi primordiale; di notte si riparava nel punto più angusto della grotta, chiudeva l’unica via d’accesso con una grossa pietra, accendeva un lumicino a petrolio e si coricava nella nuda terra. Non appoggiava mai le spalle per far riposare il suo corpo e, a tale scopo, per qualche tempo indossò un cilicio irto di chiodi che si era cucito da sé.

Adelaide non ebbe mai una sua casa e la Grotta Santa fu sempre per lei un luogo privilegiato e sacro perché lì trovava la pace e la solitudine che desiderava. In quella grotta godeva della compagnia di Cristo e, nel riposo, si lasciava inebriare dallo Spirito divino. Non aveva nulla ma aveva l’amore nel cuore e questo le bastava.

 

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