Titolo della settimana: Antebellum di Gerard Bush e Christopher Renz, 2020.

Il passato non muore mai, non è neanche passato” ( Faulkner). Con un meraviglioso piano sequenza iniziale gli esordienti Bush e Renz ci trasportano in una piantagione di cotone del sud degli USA durante la guerra di secessione. Eden, giovane schiava è vittima di soprusi e violenze dopo un fallito disperato tentativo di fuga. Stacco, e ritroviamo Eden ai giorni nostri, si chiama Veronica, ha una bella famiglia ed è impegnata nel sociale per i diritti umani, ma è soggetta a ricorrenti incubi su un passato di schiavitù, sogno o realtà? Con grande abilità i due registi giocano bene la carta delle due dimensioni spazio-temporali, intrecciandole con trovate visive di sicuro impatto, quindi meno sappiamo della trama più gustoso diventa il film.

Questa pellicola segna per il duo Bush e Renz il debutto, dopo le esperienze nei corti, e si affidano al coproduttore di Get out e Noi, entrambi recensiti, Sean McKittik, che prosegue nel nuovo e fortunato filone dei thriller horror a sfondo razziale, di cui fa parte anche Django Unchained di Tarantino, ci sarebbe anche Spike Lee portabandiera della cultura afro americana , ma da qualche tempo quest’ultimo è in forte polemica con Quentin e altri artisti, causa quel politically correct che nuoce soprattutto al cinema.Antebellum , causa pandemia, è uscito direttamente sulla piattaforma Prime Video risultando essere il film più visto e dividendo critica e pubblico, io faccio parte di quelli che, nonostante qualche difetto e lungaggine, trova la pellicola meritevole di essere vista, per buona messinscena, fotografia e colonna sonora, oltre a inquietare la spettatore in maniera diretta e intelligente, senza inganni e sotterfugi, lanciando messaggi importanti. In questo ha un ruolo fondamentale l’attrice protagonista Jannelle Monae, brava e magnetica nel doppio ruolo di Eden e Veronica.

Antebellum va recuperato perché ci sbatte ancora una volta in faccia la realtà, i mostri siamo noi, trovando in questo genere cinematografico il terreno ideale , e senza mezze misure. Buona visione

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