Grande successo di pubblico, accorso oltre le più ottimistiche aspettative, alle giornate del FAI d’autunno a Siracusa, sabato 14 e domenica 15 ottobre, con l’apertura al pubblico della Chiesa del Collegio dei Gesuiti, intitolata ai santi Giuseppe e Ignazio di Loyola, chiusa da molti anni, e la visita al palazzo Vermexio. Ortigia è stata presa d’assalto dai visitatori: code di ore per l’accesso alla Chiesa e di poco inferiore l’assembramento per l’ingresso al palazzo municipale. L’enorme afflusso di pubblico ha colto totalmente impreparati gli stessi organizzatori: i volontari del Fai hanno fatto del loro meglio per cercare di gestire un afflusso disciplinato ai siti. Purtroppo non c’è stata nessuna preventiva organizzazione. per le necessità dei disabili, anche se i volontari del soccorso hanno consentito, sollevando a braccia qualche sedia a rotelle, l’accesso ad alcuni disabili alla Chiesa del Collegio. Diversa la situazione per il Vermexio, dove, malgrado fosse presente un ascensore, l’accesso alla terrazza per chi aveva problemi di deambulazione non è stato possibile. Ma ancor di più è stato il rammarico dei visitatori per il mancato accesso al sotterraneo del palazzo Vermexio, con i resti delle capanne circolari dell’età del bronzo e di un antico edificio di culto dedicato alla dea Artemide risalente al VI secolo a.C, malgrado lo stesso fosse stato ampliamente pubblicizzato sulla stampa locale nonché sullo stesso sito del FAI.
La fondazione del Collegio dei Gesuiti a Siracusa risale al 1554 e la prima pietra per l’edificazione della chiesa fu posta il 31 luglio 1635 in coincidenza con la festa di Sant’Ignazio. La chiesa, a tre navate, e il collegio rappresentano uno dei più importanti complessi della Sicilia barocca, alla maniera dello stile gesuitico romano. Danneggiata gravemente nel terremoto del ’90 è rimasta chiusa per un lungo restauro. E’ stata riaperta solo due volte, da allora, in occasione di due eventi di spicco: nel 2004 per la mostra su “Mario Minniti e i Caravaggeschi siciliani” e dal 22 Al 24 aprile 2009 per un evento del G8 sui temi ambientali, quando Ministro dell’ambiente era Stefania Prestigiacomo. Nella chiesa si ammirano i marmi policromi, gli altari in marmo, provenienti dalla ex chiesa dei Gesuiti di Palermo e qui ricomposti tra il 1927 e il 1931, le due grandi cantorie ai lati dell’altare maggiore e alcune opere d’arte di Ignazio Marabitti e Antonio Madiona.
Il Palazzo del Senato, più conosciuto come Palazzo Vermexio, sede del Municipio, sopravvisse al devastante terremoto del gennaio 1963. Fu commissionato dal governo della città all’architetto Giovanni Vermexio, da cui prende il nome, in sostituzione dell’antica Camera Reginale della città. L’edificio è impostato su schemi classici, ma non mancano elementi barocchi e la peculiare “firma” del Vermexio: un minuscolo geco posto nell’angolo sinistro del palazzo: Dalla terrazza si gode uno affascinante panorama della città.