Suor Chiara Di Mauro aveva un grande sogno: radunare una comunità nel nome di santa Chiara d’Assisi, discepola come lei di san Francesco, e che tale comunità avesse un luogo stabile, una casa in cui risiedere per le pratiche e le esigenze del culto. Così ipotizzò l’erezione a Siracusa di un monastero che potesse accogliere la nascente comunità, tanto più che a tale impresa era sollecitata dalle visioni mistiche di Gesù e della Madonna.

Al ritorno da Messina suor Chiara si adoperò con tutte le sue energie per la fondazione del monastero. Nel carteggio raccolto dal suo biografo, p. Samuele Cultrera, è possibile riscontrare la sincera ansia della religiosa nel voler realizzare questo progetto; in uno dei volumi presenti presso l’Archivio Storico dei Frati Cappuccini di Siracusa, è custodita parte della corrispondenza che lei intrattenne col suo direttore spirituale – p. Sebastiano Uccello –  e da cui è possibile dedurre come la raccolta di fondi la impegnò attivamente e coinvolse diverse persone. Nonostante suor Chiara fosse riuscita a raccogliere le somme necessarie alla costruzione e il marchese Filippo Gargallo si fosse offerto di cedere gratuitamente il terreno in contrada Grottasanta, facendosi anche carico di pagare l’atto notarile, l’arcivescovo del tempo – Giacomo Carabelli – si oppose fermamente alla costruzione, influenzato fortemente dall’ avversione nei confronti della suora mostrata da mons. Giovanni Musumeci, eletto vicario generale a Siracusa nel 1930.

Musumeci, già promotore per la fondazione di parrocchie nella diocesi di Acireale prima, e di Siracusa poi, fece pressioni affinché il terreno fosse destinato alla costruzione di una chiesa parrocchiale: in questi terreni oggi sorge la Parrocchia di Maria SS. Addolorata.

Il marchese Gargallo si rese presto conto di non aver adempiuto alla promessa fatta a suor Chiara ed offrì un altro lotto di terreno ma in una zona non agevole alla costruzione del monastero. Si cominciò allora a cercare un altro appezzamento ma, anche quando il 10 dicembre 1931 avvenne l’acquisto in località Grottasanta, l’arcivescovo rimase fermo nella sua convinzione e tentò anche di far sospendere i lavori della costruzione, allora di tre sole stanze da adibire ad abitazione per la suora, pur trattandosi di una proprietà privata.

Nonostante gli sforzi profusi, la nascita del monastero a Siracusa rimase per suor Chiara un sogno non realizzato. Tuttavia lei ricevette da Gesù una rivelazione particolare: sarebbe comunque sorto nella sua città un monastero sormontato da una grande croce di ferro.

Il 22 aprile 1950, così come aveva predetto la religiosa, su richiesta dell’Arcivescovo di Siracusa – mons. Ettore Baranzini  – nei pressi di via Acradina, fu  inaugurato il monastero delle Carmelitane Scalze.

Nota: La fondazione del monastero delle Carmelitane avvenne anche grazie al lascito testamentario della signora Lucia Zivillica. Nel 1968, con la costruzione della cittadella dello sport nei pressi del monastero,  non essendoci più il silenzio agognato dalle monache, la comunità si trasferì nella nuova costruzione, a Belvedere  (era il 23 dicembre 1969). In seguito ai danneggiamenti causati dal  terremoto del 1990,  l’Arcivescovo, mons. Giuseppe Costanzo, fece costruire a Canicattini Bagni il nuovo monastero  “Maria Madre di Dio e Santa Teresa del Bambino Gesù”.

Condividi: