Signor Presidente ora nessuno potrà dire che Dallas non la ama“, ” No davvero” rispose JFK.

Ore 12,30 del 22 novembre 1963, John Fitzgerald Kennedy, il più giovane Presidente degli Stati Uniti d’America, cade a Dallas sotto i colpi di un cecchino, mentre a bordo di un’auto scoperta percorre le vie della città, un omicidio che pone fine alla nuova frontiera del sogno americano, un duro colpo per tutto il mondo occidentale.

Dopo l’uccisione di Lee Harvey Oswald, principale sospettato, per la Commissione Warren il caso è chiuso. Ma non è così per il Procuratore Distrettuale di New Orleans Jim Garrison che continua la sua indagine, non credendo alla favola del killer solitario, ma ad un complotto che coinvolge sfere influenti del sistema di potere.

Oliver Stone nel periodo d’oro della carriera, Platoon, Wall Street, Nato il 4 luglio, con JFK tocca l’apice, tra sequenze d’archivio e ricostruzione documentaristica, basata sui libri dello stesso Garrison e Jim Maars, e con stile chiaramente New Hollywood ha il merito di risvegliare l’opinione pubblica americana,e non solo, su uno dei misteri irrisolti della storia e nonostante la durata riesce a coinvolgere lo spettatore, con i fatti anche antecedenti all’attentato e molto dettagliata risulta, ai fini della storia, la parte dedicata agli assassinii di Robert Kennedy e Martin Luther King, che aiutano a capire il clima irrespirabile di quegli anni.

Tornando a John Kennedy, Stone è stato abile a disseminare dubbi riguardanti la versione ufficiale, affondando i colpi con lo storico filmato di Zapruder e l’autopsia sul corpo di JFK , tutto va nella direzione opposta alla Commissione d’inchiesta. Il film subì sin dalla lavorazione durissimi attacchi dalla stampa e dagli ambienti politici, che cercarono con tutti i mezzi di screditare il lavoro del regista , costringendolo ad apparizioni televisive per difendersi, il pubblico si schierò dalla sua parte e anche Hollywood premiò la pellicola con 6 nomination e due premi Oscar, montaggio e fotografia , mentre Oliver Stone portò a casa un meritato Golden globe.

Super il cast, Kevin Costner , reduce da Balla coi lupi, e con lui Sissi Spacek, Tommy Lee Jones, Joe Pesci, Gary Oldman, Vincent D’Onofrio, Kevin Bacon e i grandi vecchi Jack Lemmon, Walter Matthau e Thomas Milian, infine uno straordinario Donald Sutherland nella parte di Mister X.

Oliver Stone, fuori tempo massimo dalla New Hollywood che contestava il sistema con opere di registi del calibro di Coppola, Pollack, Pakula, Penn, si iscrive di diritto a questo rinomato club, accettando di essere osteggiato, a favore di un cinema che oltre ad essere di intrattenimento è anche impegno e ricerca della verità, uno dei capisaldi del cinema politico degli anni 90, denuncia contro le istituzioni e la loro manipolazione al fine di occultare verità scomode, anche in Italia ne sappiamo qualcosa. Abramo Lincoln, James A. Garfield, William McKinley e infine JFK, la cui morte è però diversa dalle altre perché molte domande sono ancora senza risposta. Questo è il momento giusto per rivedere questo film. Buona visione

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