Il 2023 si è chiuso tristemente con la scomparsa di don Ignazio Sbona a Melilli, dove era nato il 21 giugno 1937.

Padre Ignazio, ben voluto e stimato in tutto il Territorio siracusano, era stato ordinato sacerdote il 15 agosto 1961 e soprattutto a Siracusa aveva svolto il suo generoso e instancabile servizio sacerdotale.

Molti lo ricordano impegnato in tanti campi: stimato insegnante al Gargallo, cavaliere del Santo Sepolcro e così via. A me piace ricordarlo principalmente come primo “parroco della Pizzuta”, in quanto ha aperto le porte della sua chiesa parrocchiale di Sant’Antonio di Padova alle generazioni siracusane del ventunesimo secolo. Alla fine del secolo scorso, infatti, padre Sbona guardò avanti, per una nuova realtà siracusana, “vedendo” l’inizio di un cammino.

In particolare, grazie al suo impegno, nel novembre del 2003 il nuovo edificio della parrocchia venne consegnato ai giovani dei decenni del Duemila, venne donata alle attese delle nuove famiglie, alle ansie dei nuovi uomini che iniziavano a percorrere le strade della nuova Città.

Per la storia locale, la chiesa di S. Antonio rappresentò subito un segno di coraggioso traghettamento verso i nuovi giorni di Siracusa. Questo traghettamento fu certamente guidato dal parroco don Ignazio Sbona – siracusano d’adozione – in un vasto sito della storica balza di “Scala Greca”.

Peraltro lungo i suoi sessantadue anni di sacerdozio, con tenacia ha superato ovunque continue e spinose difficoltà. Non si è arreso, non ha gettato la spugna dinanzi alle contrarietà, tornando sempre a sognare, non risparmiandosi fatiche, con la forza di sorridere sopra i suoi problemi pastorali. Questa sua capacità di riprendere fiato lo ha reso molto simpatico, perché invitava a riaprire il cuore alla speranza, a guardare comunque avanti.

A lui, adesso, il commosso grazie di quanti, pure dinanzi a certe mediocrità, credono nella crescita del nostro Territorio.

I funerali si svolgeranno martedì 2 gennaio alle ore 10,30 nella chiesa madre della sua Melilli.

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