Si è svolto nei giorno scorsi presso l’Urban center di Siracusa un incontro per dibattere sul delicato tema della “Psichiatria di comunità”.

Organizzato dall’associazione ETS –ente del terzo settore- “Si può fare per il lavoro di Comunità”, il momento di riflessione è stato coordinato dal presidente Tati Sgarlata che ha così esordito: “È importante che la Comunità riprenda in mano questa tematica. La salute mentale non ha bisogno di costose apparecchiature ma di persone impegnate nella accoglienza e integrazione delle persone affette da patologia psichiatrica”.

Sgarlata fa presente che occorre fare squadra perché “Questo, insieme agli altri momenti che abbiamo promosso e che continueremo a promuovere, ha bisogno dell’aiuto di voi tutti per essere un’altra pietra militare del nostro cammino”.

Il punto di partenza riguarda l’aumento dei casi di sofferenza psichica, soprattutto negli adolescenti (e non solo).  “I servizi deputati alla prevenzione –ci afferma il presidente Sgarlata-, cura e riabilitazione vivono un momento di difficoltà per carenza di operatori, di strutture adeguate e di tutte quelle forme di tecniche ed iniziative innovative che permetterebbero risultati migliori. Basti pensare al budget di salute, ai gruppi multifamiliari, al coinvolgimento dei familiari e degli utenti nelle scelte del Dipartimento di Salute mentale, all’inserimento lavorativo e così via”. Tati Sgarlata continua affermando che “Dopo l’incontro con Raffaele Barone (psichiatra), dopo la mancata convocazione da parte del Commissario dell’Asp dottor Caltagirone delle nostre associazioni e dopo la sollecitazione di alcuni partecipanti alla chat di Si può fare Siracusa, sia necessario convocare una riunione aperta a tutti i cittadini, agli utenti, ai familiari, alle associazioni, agli operatori dei servizi e del terzo settore, ai rappresentanti dei partiti, delle istituzioni e dei sindacati per discutere di molte cose tra cui il coinvolgimento del commissario dell’Asp di Siracusa dottor Caltagirone, della politica locale e della deputazione regionale”.

A pochi chilometri da Siracusa abbiamo una realtà che riesce a fare un lavoro eccellente e che da decenni porta avanti una Psichiatria di Comunità che coinvolge i familiari, gli utenti, gli operatori del servizio pubblico e del terzo settore, molti cittadini e rappresentanti istituzionali in un unico progetto volto alla promozione della salute mentale in tutto il territorio.

Il dottore Raffaele Barone è il Direttore del Dipartimento di Salute mentale di Caltagirone, il quale si è così espresso: “I servizi di psichiatria come sono pensati adesso non funzionano, perché concentrati sul farmaco e sui medici. La malattia mentale non è della persona ma della relazione”. Il dottore Barone ha poi fatto svolgere a chi dei presenti desiderava farlo, un momento di meditazione perché “è importantissimo –ha detto- collegare il cervello a tutto il corpo e la meditazione aiuta moltissimo in questo”.

In sintesi, potremmo definirci tutti dei malati psichiatrici perché siamo tutti portatori di eventi traumatici e dunque, abbiamo tutti, come individui e come famiglie, bisogno di aiuto.

Attraverso i gruppi multifamiliari e l’approccio del dialogo aperto, si riesce a capire ciò che da soli non si riesce e soprattutto, non ci si sente giudicati nell’esprimere le proprie idee.

Hanno partecipato inoltre all’incontro, la presidente di Afadipsi –associazione di famiglie con disagio psichico- dottoressa  Carmela Carbonaro e il dottor Sebino Scaglione, responsabile di Legacoop sociali Sud Sicilia.

Immagine in evidenza: Un momento dell’incontro. In piedi a sinistra Scaglione a destra Sgarlata

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