Siamo in presenza di novità importanti: le nuove Linee di indirizzo sull’affido, approvate dalla Conferenza Stato-Regioni lo scorso febbraio, che costituiscono uno strumento trasparente per ribadire che va sempre sostenuta la famiglia di origine, perchè l’obiettivo non è certo quello di separare ma di favorire, agevolare la riunificazione di un nucleo familiare in difficoltà. Viene inoltre riaffermata la necessità che debba prevalere sempre la logica dell’aiuto e del sostegno e che quindi ogni intervento deve essere “misurato ed appropriato”.
Anche a Siracusa, nel corso di recenti iniziative è stato ribadito che il grado di civiltà di una comunità si misura sulla determinazione e capacità di proteggere i soggetti più vulnerabili, come i bambini che, purtroppo nella società attuale, vengono talvolta penalizzati dagli egoismi degli adulti.
Il Comune di Siracusa è stato uno dei primi nel Mezzogiorno d’Italia a prevedere un congruo capitolo di spesa per sostenere l’affidamento familiare.
Fui il promotore di un emendamento al bilancio per venire incontro alle legittime aspettative di famiglie ed associazioni che vedevano in questo strumento la possibilità, per un numero crescente di bambini, di potersi incontrare con la disponibilità di tanti genitori, realizzando così il proprio diritto ad essere amati, educati e cresciuti in una famiglia.
Ben vengano tutte le iniziative volte a mettere a fuoco le caratteristiche di uno strumento, quello dell’affido, davvero preziosissimo, che però presenta caratteristiche molto delicate e che, forse anche per questo, non è riuscito a dispiegare appieno le sue potenzialità. Spesso è stato anzi oggetto di polemiche ferocissime, per un suo utilizzo a volte non ortodosso.
Le coppie che decidono di accogliere un bambino o un adolescente attraverso l’affidamento sono fortemente motivate da spirito di amore e altruismo e vanno sostenute.
Fa bene il Comune di Siracusa, che conta su valide assistenti sociali, a promuovere iniziative per i bambini costretti, per i più disparati motivi, a vivere separati dalle proprie famiglie e sarebbe auspicabile un congruo aumento delle somme a disposizione per le iniziative volte a promuovere la conoscenza dell’affido e per sostenere le famiglie affidatarie.
L’affido è infatti poco conosciuto, ma rappresenta una delle forme più concrete attraverso cui aiutare i bambini.
Purtroppo, quando sono passati più di due mesi dall’approvazione delle nuove linee guida, la Regione Siciliana non le ha ancora ratificate e non ha previsto ulteriori fondi. Nel frattempo il governo nazionale ha pure approvato un disegno di legge sulla tutela dei minori in affidamento, per rilanciare l’affido, perché ci siano famiglie che aiutino altre famiglie.
Salvo Sorbello
Presidente Osservatorio Civico Siracusa