A ventotto anni dall’efferato omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo il tredicenne rapito nel 1993, quando aveva quasi 13 anni e ucciso nel gennaio del ’96, la giunta comunale di Avola titola una piazza a suo nome con l’auspicio che possa diventare il simbolo della legalità e dell’impegno quotidiano nelle attività di contrasto alle mafie e ad ogni forma di criminalità.
Niente e nessuno potrà mai restituire Giuseppe all’affetto della sua famiglia ma il valore dei simboli, come intitolare uno spazio pubblico, è un modo emblematico per sancire il suo ricordo L’inaugurazione è avventa lo scorso 21 maggio alla presenza del sindaco Rossana Cannata, che ha fortemente voluto questo momento, i componenti l’ amministrazione comunale, la presidente della commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, del prefetto Raffaela Moscarella, dell’on. Luca Cannata, di don Fortunato di Noto presidente dell’Associazione Meter , delle autorità civili, militari e religiose, studenti e associazioni varie.
Un momento emblematico in cui si è voluto onorare la memoria di un innocente che ha pagato con la propria vita la brutalità della mafia, ma anche un richiamo alle istituzioni, in questi giorni in cui si ricorda la morte di Falcone ,della moglie e della scorta di continuare a investire sulla legalità, sulla promozione di una cultura non violenta e inclusiva affinché i ragazzi non si lascino affascinare da facili scorciatoie.
Una intitolazione significativa nella costruzione di un percorso quotidiano di contrasto all’illegalità e alle condotte mafiose. Attribuire la giusta evidenza pubblica al caso del piccolo Di Matteo significa legare per sempre il suo nome al territorio, tenere viva la sua memoria, ma anche contribuire ad insegnare, soprattutto ai nostri giovani , i fondamenti della convivenza civile e i valori della legalità.