Aperta “la Porta santa” nello storico monastero di Montevergine
Da 400 anni si prega ininterrottamente il ss Sacramento
In un caldo pomeriggio di giugno “il sole della Misericordia di Dio ha spalancato le sue porte al cuore dei fedeli che si affideranno alla Grazia divina per implorare il perdono dei peccati” attraverso l’indulgenza plenaria che potrà lucrarsi presso il Monastero delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento di Sortino, che dal 2011 hanno preso il posto delle Benedettine nell’adorazione perpetua del ss Sacramento.
L’occasione è data dai 200 anni della morte della madre fondatrice delle monache: la Beata Maria Maddalena dell’Incarnazione, nata al cielo il 29 novembre 1824.
Nata a Porto Santo Stefano, nel Grossetano, il 17 aprile 1770. A sedici anni Caterina Sordini, fu promessa in sposa ad un marittimo di Sorrento, si oppone al matrimonio ed entra nelle Terziarie Francescane di Ischia di Castro, nel Viterbese e riceve l’abito religioso il 26 ottobre 1799. Cambia il nome in Maria Maddalena dell’Incarnazione e nel Capitolo del 20 aprile 1802 viene eletta badessa a soli 32 anni. Si dedica al riordino economico della Casa e ad una restaurazione della vita regolare delle Terziarie. L’8 luglio 1807 lascia Isola di Castro e le Terziarie e con l’incoraggiamento di Pio VII inaugura a Roma la prima Casa delle Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento. Durante l’occupazione napoleonica di Roma, la congregazione viene sciolta e Maria Maddalena mandata in esilio in Toscana. Qui incontra alcune giovani che tornano con lei a Roma nel marzo del 1814. E proprio a Roma muore il 29 novembre 1824. È stata beatificata il 3 maggio scorso in San Giovanni Laterano a Roma (Santibeati.it).
Già lunedì 17 giugno sono arrivate a Sortino le consorelle degli altri Monasteri della federazione e tutte insieme hanno animato con canti e preghiere una lunga adorazione eucaristica preceduta da una conferenza dove è stato delineato il carisma dell’Ordine delle monache e la storia della fondatrice. Don Luigi Salonia, responsabile della cura pastorale del Monastero, ha accolto amabilmente quanti hanno partecipato all’evento.
Il giorno seguente, martedì 18 giugno, alle ore 18.30 l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto dinanzi ad una moltitudine di fedeli e sacerdoti apriva solennemente la Porta Santa della chiesa del Monastero iniziando così il tempo di grazia che la Chiesa dal suo tesoro celestiale, tramite la Penitenzieria apostolica, ha donato benignamente all’Ordine monastico e a tutti i fedeli sino al 29 novembre 2024.
La celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Siracusa, e alla quale ha partecipato anche il Sindaco di Sortino, è stata commossa e molto partecipata dalla comunità cittadina, infatti è stato allestito un megaschermo nell’antistante piazzetta.
Oltre ai suggestivi i canti gregoriani intonati delle monache di clausura, l’omelia della Messa è stata l’occasione per l’arcivescovo di esprimere l’amore che egli porta nel cuore per la preghiera, per le consacrate alla preghiera e ai luoghi di preghiera. Ricordando a tutti che la misericordia, la gioia e la pace sono l’architrave della vita cristiana, ed ogni atto del cristiano è importante: “con la preghiera è al centro del cosmo e della storia”; rivolgendosi alle consacrate, mons. Lomanto ha quindi evidenziato: “…voi ci ricordate che la Chiesa è il mistero di Dio fra di noi, e siete la colonna della Chiesa che alimenta la comunione con Dio, nella comunione con l’altro. Grazie della vostra testimonianza”.