A cosa e quando serve un ventilatore? Domanda banale, risposta ovvia: “A rinfrescare quando c’è caldo”.
Quanto sia necessario, però, anche un semplice ventilatore per tentare di lenire un po’ il caldo torrido che impazza nella nostra provincia, lo stanno riscontrando quei detenuti della casa di reclusione di Augusta, beneficiaria -assieme ad altri ventinove istituti di pena di tutta Italia- del dono di duemila ventilatori da parte della Chiesa cattolica italiana.
Un dono che ha una valenza per così dire simbolica, quella dell’attenzione a chi vive l’esperienza -tragica- della reclusione, ma anche pratica, perché se il carcere non è un hotel, nel carcere tutto ciò che serve a contribuire a rendere migliori le condizioni di vita di chi è ristretto, deve trovare spazio. Ed in un momento in cui la protesta per le condizioni di vita in carcere dilaga nel Paese, anche il lenire il caldo è un piccolo ma concreto tendere la mano al detenuto che, purtroppo con una frequenza in crescita, decide anche di arrivare al gesto estremo del suicidio per evadere -senza virgolette- da una condizione di vita che non è più tale.
Nulla che non si sia, purtroppo, visto anche a Piano Ippolito, anzi.
L’iniziativa “Semi di tarassaco volano nell’aria” è partita lo scorso 12 giugno con la consegna al carcere femminile di Rebibbia di ottanta ventilatori da parte del presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Matteo Zuppi, d’intesa con l’Ispettoria generale dei cappellani delle carceri.
Questa le lettera che i Vescovi hanno inviato nelle varie diocesi, fra cui il responsabile dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Penitenziaria e Cappellano della Casa di Reclusione di Augusta-Brucoli:
“Carissimo don Andrea Zapulla,
lo scorrere del tempo, la solitudine, la condivisione di spazi ristretti, le difficili condizioni ambientali, possono minare la salvaguardia della dignità umana. Gli esperti prevedono per la prossima estate anomale ondate roventi. Talvolta, in tutte queste situazioni, anche un semplice e live soffio d’aria può aiutare a vivere meglio il periodo di detenzione.
La Chiesa desidera ricordare la propria vicinanza ai detenuti, ribadire che c’è vita oltre quelle sbarre e che loro sono nella condizione di poter sperare che un giorno, dopo il percorso riabilitativo, quelle porte possano riaprirsi. Da qui nasce l’iniziativa “Semi di tarassaco volano nell’aria”. La Chiesa, come il tarassaco, fiorisce, si apre e – grazie al soffio dello Spirito – si scopre presente oltre le sue stesse mura, anche tra i detenuti.
La struttura in cui Lei opera è stata selezionata tra le carceri che beneficeranno di alcuni ventilatori da tavolo (68-70 pezzi) per aiutare i reclusi, soprattutto i più fragili delle sezioni “Infermeria”, ad affrontare il caldo estivo con un minor disagio”.
“Questo segno di attenzione e di cura nei confronti del nostro Istituto penitenziario – aggiunge don Andrea – esprime la concreta e reale vicinanza della Chiesa ai fratelli detenuti che vivono il tempo della reclusione come opportunità e possibilità di rieducazione, risocializzazione e riparazione del male commesso. Questi ventilatori sono stati distribuiti ai nostri fratelli detenuti più fragili e meno abbienti che non possono permettersi di acquistarsene uno proprio al fine di affrontare il caldo estivo con un minor disagio. Inoltre – continua il cappellano – sono stati posti nelle salette comuni e nei laboratori dove i nostri fratelli detenuti effettuano i progetti promossi e realizzati dall’Ufficio Diocesano di Pastorale Penitenziaria dell’Arcidiocesi di Siracusa e finalizzati al loro reinserimento sociale attraverso il lavoro e le belle arti”.
Dom Andrea nel corso di una conferenza tenuta dell’aula magna del penitenziario
Proprio così “… per aiutare … i più fragili e meno abbienti…” perché, come ci spiega don Andrea: “Nelle carceri non sono tutti uguali, non solo c’è chi non si può permettere il ventilatore ma addirittura c’è chi non più comprare acqua potabile.
E di acqua – aggiungiamo noi di Cammino – ne occorre tanta e per tanto tempo: per combattere la siccità, il caldo e … innaffiare i temi di tarassaco.