Il costo del carburante ha subito un’impennata notevole dall’inizio dell’anno ad oggi.
Diversi i fattori che hanno influito sull’aumento del prezzo medio della benzina e del gasolio auto. A regolare il prezzo del petrolio sono sia le dinamiche internazionali sia le accise sulla benzina.
I principali produttori di petrolio sono la Russia, l’Arabia Saudita e gli Stati Uniti. Le scorte diminuiscono, la domanda aumenta e i prezzi salgono.
Fonte: https://dgsaie.mise.gov.it/prezzi-mensili-carburanti
L’evidenza mostra che i prezzi a distanza di un anno (luglio 2022) restano invariati. Un litro di benzina viene pagato a 2 euro circa, con qualche variazione di centesimo per ogni gestore.
L’aumento dei prezzi medi negli ultimi vent’anni non si è arrestato.
Fonte: https://dgsaie.mise.gov.it/prezzi-mensili-carburanti
E’ necessario però precisare che il taglio delle accise stabilito dai governi precedenti, è stato cancellato dal governo Meloni. Lo scopo del Governo è stato quello di garantire la trasparenza, obbligando i distributori a esporre un cartello con il prezzo medio regionale.
Il caro benzina tocca non solo le famiglie ma anche i trasporti in generale e tutti i consumatori. Anche il Codacons ha criticato il mancato intervento del Governo per garantire un aiuto sostanzioso a fronte dell’aumento della benzina, chiarendo che “il bonus benzina da 80 euro che il Governo vorrebbe riconoscere a 1,3 milioni di famiglie appare una goccia nel mare…. se si considera che lo Stato sta registrando incassi record grazie al caro-benzina, e dispone ora di mezzi e risorse per intervenire sulle accise”.
In attesa di possibili soluzioni che permettano di raggiungere accordi equi, il caro benzina potrebbe essere un’occasione per muoversi, privilegiando mezzi sostenibili.
Le alternative sono tante: bici, mezzi elettrici, bus urbani ed extraurbani, car sharing, car pooling, metro, treni e tutto ciò che una città efficiente può offrire.
La sostenibilità ambientale conviene economicamente e premia la città, garantendo un futuro sostenibile.
