PASSARE DAL “PARTEGGIARE” AL “PARTECIPARE” – I cattolici a Siracusa dopo la 50.ma Settimana Sociale
Si è conclusa la 50.ma Settimana Sociale, che ha avuto come tema “Al cuore della democrazia. Partecipare tra storia e futuro”.
A chiudere i lavori papa Francesco, che anche ieri ha riproposto con insistenza il tema dei cattolici in politica.
“La cultura dello scarto – ha affermato Francesco – disegna una città dove non c’è posto per i poveri, i nascituri, le persone fragili, i malati, i bambini, le donne, i giovani, i vecchi. Questo è la cultura dello scarto. Il potere diventa autoreferenziale, è una malattia brutta questa, incapace di ascolto e di servizio alle persone. La democrazia richiede invece sempre il passaggio dal parteggiare al partecipare, dal “fare il tifo” al dialogare. Tutti devono sentirsi parte di un progetto di comunità; nessuno deve sentirsi inutile”.
Dal Papa è venuto quindi a tutti i cattolici italiani un incoraggiamento a partecipare: “Non c’è politica senza partecipazione, il cuore della politica è fare partecipe. Come cattolici, in questo orizzonte, non possiamo accontentarci di una fede marginale, o privata. Ciò significa non tanto di essere ascoltati, ma soprattutto avere il coraggio di fare proposte di giustizia e di pace nel dibattito pubblico. Abbiamo qualcosa da dire, ma non per difendere privilegi. Sull’esempio di Giorgio La Pira, non manchi al laicato cattolico italiano questa capacità di “organizzare la speranza”. “Questo è un compito vostro – ha esortato il Papa – di organizzare. Organizzare anche la pace e i progetti di buona politica che possono nascere dal basso”.
Dalla Settimana Sociale è venuta fuori la conclusione, senza dubbio condivisibile nella fase attuale anche nella nostra realtà locale, che non serve un nuovo partito dei cattolici italiani, serve invece uno “spartito”, come ha riassunto monsignor Luigi Renna, arcivescovo di Catania e presidente del comitato organizzatore della Settimana.
La via da seguire non è la creazione del partitino per ottenere una candidatura alle elezioni, ma collegare tra di loro le buone pratiche diffuse nel territorio anche siracusano, reti civili che per ora autonomamente stanno suonando questo spartito, occupandosi e risolvendo dal basso tanti importanti problemi, suggerendo vie d’uscita alla stessa politica.
È ormai superata l’idea che la politica sia solo quella dei partiti, peraltro ormai ridotti a strutture personali.
Nella provincia di Siracusa, dove mai come ora la presenza dei cattolici nelle istituzioni pubbliche è insignificante, dove molti degli attuali interpreti non si dimostrano capaci di leggere e suonare uno spartito complesso, ben venga quindi una rete sociale d’ispirazione cristiana, uno spartito senza partito.