Titolo della settimana: L’esercito delle 12 scimmie, 1995 di Terry Gilliam.
È un film distopico, il futuro predetto da Gilliam ricorda il nostro presente. Il regista ci aveva messi in guardia già negli spensierati anni 90. Avvisava inutilmente su un futuro virus che avrebbe sconvolto il pianeta cambiando radicalmente esistenze e abitudini su un’umanità costretta a vivere sottoterra.
Da una sceneggiatura di David Webb Peoples, quello di Blade runner e Gli spietati, liberamente ispirato a Le Jeete’ di Chris Marker del1962 (recuperabile su YouTube).
Questo il punto di partenza del geniale lungometraggio di Gilliam, che la Universal non voleva far uscire e chiese quasi in ginocchio al regista di modificare per paura che il pubblico non capisse e anche perché il film era un attacco frontale al sistema. Il regista difese con i denti la sua creatura che la Major era pronta a sforbiciare a piacimento; invece il vero giudice, il pubblico, riempì le sale. Oggi il film è un classico. Ne l‘esercito delle 12 scimmie, il virus viene scatenato da un gruppo di fanatici. Appunto le 12 scimmie, a questa conclusione arriva James Cole ergastolano con intelligenza superiore, che gli scienziati dell’anno 2035 rimandano nel passato per raccogliere informazioni utili sull’epidemia.
“Il virus è mutato” dice uno degli scienziati ricercatori – sembra oggi – l’umanità o quel che resta di essa ha a disposizione la tecnologia per viaggiare tra le ere, James Cole e l’ultima speranza di sopravvivenza. Per ben due volte Cole si ritrova catapultato in epoche sbagliate, anche questa è una critica non tanto velata alla tecnologia e alla scienza ritenute infallibili e apre una crepa sulle certezze che chi comanda sia in grado di risolvere tutto. Approdato finalmente nel 1996, Cole viene rinchiuso in manicomio perché ritenuto folle e si imbatte in Jeffery Goines, figlio schizofrenico di un luminare della scienza e facente parte di una setta ecologista.
Le 12 scimmie? Sono loro la causa del virus? Gilliam semina dubbi e false piste e anche quella che tutto ciò che sta accadendo e solo frutto della mente di Cole, che nel frattempo viene creduto e aiutato da Katherin Reylly, una psicologa, e quando si arriva in fondo … è incredibile come tutti i pezzi combaciano alla perfezione e ogni volta che si rivede il film salta fuori un particolare, un piccolo sguardo, una frase non detta che rimette tutto in discussione facendo crollare le nostre certezze. Le interpretazioni di Bruce Willis, Brad Pitt, Madaleine Stowe e Cristopher Plummer sono magistrali. Come detto in precedenti incontri sull’argomento fantascienza la fantasia è stata superata dalla realtà, la tecnologia non ci ha resi liberi perché la natura si è ribellata riappropiandosi del pianeta e può tranquillamente fare a meno dell’uomo.
Gilliam già nel 1995 lo aveva capito! E lo aveva urlato. Se dovesse piacervi, recuperate di Gilliam anche Brazil 1985 e La leggenda del re pescatore. Buona visione