Da un paese lontano “porto a tutti voi il dono della preghiera da Cracovia, la città di Karol Woytila, che il mondo ha conosciuto come Giovanni Paolo II” . Il cardinale Stanislaw Dziwisz ha introdotto così la sua omelia per la messa di giorno 1 Settembre, 70° anniversario della conclusione della Lacrimazione del quadretto di gesso raffigurante il cuore immacolato di Maria. Il cardinale quindi ha ricordato “il  Papa che ha traghettato la fede della Chiesa nel terzo millennio, visitò la Chiesa di Siracusa nei giorni 5 e 6 novembre 1994 durante i quali consacrò la Basilica Santuario Madonna delle Lacrime e dedicò l’altare. Anche il cardinale accompagnò il Santo Papa a Siracusa”.

Quindi ha continuato rivolto sempre ai numerosi fedeli accorsi per la conclusione delle celebrazioni del giubileo mariano: “Durante quell’occasione il Santo Padre Giovanni Paolo II, ci fece immergere nella profondità del mistero del pianto di Maria, delineando il senso delle Lacrime della Madonna, come lacrime di dolore, di preghiera, di speranza. Ma le Lacrime di Maria sono anche Lacrime di luce, perché rischiarano il nostro attuale cammino al buio, il nostro tempo di disorientamento,  senza meta. Abbiamo smarrito la luce del Vangelo, e abbiamo bisogno di Cristo luce del mondo. Maria è la via privilegiata. La donna vestita di sole, che ci rivela l’amore di Dio. Sono anche Lacrime di passione, poiché Maria è associata intimamente alla passione di Gesù, la quale era presente alla crocifissione del Suo Figlio. Noi dobbiamo consolare la Madonna, risorgendo nella vita e lottare per un mondo più umano. Sono anche Lacrime di amore, perché l’amore è associato a gioia e dolore, Maria piange, e piangendo ci ama, e Gesù dice ad ognuno di noi: ecco la tua madre che piange”.

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