Nel 4° anno della sua Ordinazione

La nuova Lettera Pastorale dell’Arcivescovo Metropolita di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, “Congregavit nos in unum Christi Amor” presenta il sottotitolo “L’amore di Cristo ci ha riuniti tutti insieme per una Chiesa sinodale e missionaria nel Giubileo Ordinario del 2025”.
Il documento, dopo l’iniziale “Introduzione: verso il Giubileo Ordinario”, si suddivide nelle seguenti quattro parti: “Scrivo a voi sacerdoti, diaconi e candidati al ministero ordinario…”; “Scrivo a voi fedeli laici…”; “Scrivo a voi fratelli e sorelle consacrati…”; “Scrivo a voi fratelli e sorelle che ancora non avete conosciuto Gesù Cristo o che vi siete allontanati dalla fede”.
Ma ogni sezione della corposa Lettera Pastorale è “in vario modo indirizzata a tutti, perché ci ha radunati in uno l’amore di Cristo”. Il documento in effetti coinvolge tutti, in vari e profondi ambiti relazionali.
Non ho l’ardire di offrire ai lettori di “Cammino” una recensione giornalistica del testo della Lettera che presenta contenuti altamente spirituali ed ecclesiali, soprattutto per l’animazione di una forma di Chiesa incarnata nella storia e testimone del Risorto. Rischierei, infatti, di deturpare le fondamentali ed elevate indicazioni pastorali fornite per affrontare le grandi sfide del nostro tempo, nei nostri luoghi.
Ma mi piace evidenziare un solo, specifico, aspetto della parte della Lettera espressamente indirizzata ai “fedeli laici”.
Mons. Lomanto scrive ed esorta così: “Viviamo l’incontro mistico con Cristo. Superiamo il pericolo di una riduzione sociologica del mistero della Chiesa”.

Mi piace questa realistica e concreta sottolineatura dell’Arcivescovo, che mi pare voglia mettere in guardia dalle mode di certe contemporanee opinioni pubbliche che rischiano di snaturare il vero cammino cristiano del laico nella storia. Per la fondamentale identità e missionarietà della Chiesa.
Ho indicato soltanto un aspetto della Lettera; marginale rispetto a tutto il vasto e profondo contenuto della Lettera Pastorale, attualmente in corso di capillare diffusione per l’attenta lettura e necessaria riflessione personale e comunitaria.
Però, per noi laici-giornalisti e per tutti, mi sembra doveroso accogliere pure questa particolare esortazione del nostro Pastore, per vivere l’autentico spirito del Giubileo del 2025.
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