Pulp Fiction (1994), la leggenda continua…?
Difficile dire qualcosa di nuovo su Pulp Fiction a trent’anni dalla sua uscita. Il suo impatto sulla cultura pop ha pochi eguali: ha creato personaggi duraturi, modi di ballare, di parlare, gadget (massaggi ai piedi compresi) e ha diviso il pubblico tra cinefili estasiati e detrattori.
Ampiamente ispirato ai racconti polizieschi della letteratura americana degli anni ’30 e ’40, i cosiddetti “pulp”, letteratura di serie B, un po’ come Spielberg e Lucas avevano fatto per la saga di Indiana Jones e l’avventura, Tarantino ha confezionato un cocktail esplosivo fatto di individui, musica e situazioni al limite del grottesco, che colpiscono immediatamente lo spettatore. E non dimentichiamo i dialoghi: talmente perfetti che nemmeno gli attori, stelle affermate, si sono permessi di modificare una virgola.
Tra gli attori: John Travolta, che dopo La febbre del sabato sera, Grease e De Palma era in declino, ma Quentin lo convoca e gli offre su un piatto d’argento la parte di Vincent Vega. Insieme a Samuel L. Jackson (Jules Winnfield) forma la coppia da *buddy movie* per eccellenza degli anni ’90. E poi Uma Thurman, Bruce Willis, Tim Roth, Harvey Keitel, Ving Rhames e Christopher Walken, reduce del Vietnam, ennesima citazione in una pellicola che omaggia metà della storia del cinema, da *Un bacio e una pistola* a molto cinema italiano, da *Milano calibro 9* di Di Leo ai maestri come Mario Bava e Lucio Fulci, scoperti e subito amati da Tarantino quando, commesso in una videoteca di Los Angeles, divorava il cinema italiano di genere. O quando la madre lo portava spesso al cinema.
La sceneggiatura, con il suo gioco di incastri, è stata premiata con l’Oscar. Non perdiamo tempo a parlare della regia, fatta di inquadrature geniali, imitate senza mai sfiorare l’originale. Il top resta il montaggio: flashback e storie che si ricongiungono, il tutto condito da una colonna sonora incessante. E a proposito di piedi, indimenticabile il ballo Travolta-Thurman.
Il 23 maggio 1994 a Cannes, la giuria presieduta da Clint Eastwood assegnò a sorpresa la Palma d’oro a Pulp Fiction, battendo film favoriti come Film rosso, Sotto gli ulivi e Caro diario di Nanni Moretti. L’era Tarantino era iniziata. Ad oggi, nove film, tutti imperdibili, inclusi le iene, la pellicola d’esordio. Mentre il più volte annunciato The Movie Critic è ancora fermo ai box, il 94enne Clint Eastwood è in rampa di lancio con il suo lungometraggio numero 52, che vedremo nei cinema nel 2025. La magia di quel 23 maggio 1994 continua. Buona visione!