Il 25 novembre è stata proclamata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. La Giornata è stata istituita dall’Onu con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999.

L’invito alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema della violenza contro le donne nasce dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha invitato i governi ad aumentare i finanziamenti alle organizzazioni e ai movimenti per i diritti delle donne.

“Tuttavia, per troppe donne, il diritto ad una vita libera dalla violenza non è ancora una realtà. Le cronache quotidiane ne danno triste testimonianza e ci ricordano che ci sono Paesi dove anche chi denuncia è oggetto di gravi ed estese forme di repressione”: con queste parole il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,  è intervenuto in occasione della giornata.

Il Papa sottolinea che “Esercitare violenza contro una donna o sfruttarla non è un semplice reato, è un crimine che distrugge l’armonia, la poesia e la bellezza che Dio ha voluto dare al mondo“,

Anche la presidente del Governo, Giorgia Meloni, fa sapere che “Questo governo è in prima linea per combattere la violenza sulle donne e la terribile piaga del femminicidio. Lo dobbiamo alle tante vittime, spesso senza giustizia, e a chi ancora oggi è costretta a subire questa barbarie. Come Governo intendiamo incentrare il nostro impegno su tre pilastri d’azione: prevenzione, protezione e certezza della pena”.

Dai dati raccolti dalla Polizia di Stato emerge che le vittime di femminicidio rispetto allo scorso anno sono diminuite: -26,1%. Il dato significativo è affiancato dall’aumento degli ammonimenti (circa la metà).

Spesso le vittime “esitano” a rivolgersi alle Forze di polizia perché si trovano in situazioni psicologicamente traumatiche che comportano indecisioni dettate dalla paura.

Le cronache però ci restituiscono dati inconfutabili. I dati del Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale della Polizia Criminale,  registrano:

104 donne uccise dall’inizio dell’anno in Italia su un totale di 273 omicidi commessi in Italia;

88 omicidi avvenuti in ambito familiare, di questi 52 hanno visto come carnefice il partner o l’ex.

L’indagine dell’Istat sull’utenza dei Centri Antiviolenza nel 2021 rivela che gli autori della violenza sono da collegare soprattutto tra le persone con cui la donna ha legami affettivi importanti.

Alla luce di questi dati la commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato all’unanimità il testo unificato per istituire una commissione bicamerale di inchiesta sul Femminicidio e su ogni forma di violenza di genere.

Contro la violenza di genere la Polizia di Stato ha dato vita alla campagna “…questo non è amore”.

La Questura di Siracusa ha organizzato numerosi incontri informativi e di sensibilizzazione sul tema delle violenza e del femminicidio in vari istituti scolastici di Siracusa e provincia, nell’ambito del più vasto progetto di legalità promosso in sinergia con l’Ufficio Scolastico Provinciale.

Aumentano anche gli ammonimenti nelle Questure. Secondo i dati, nei primi sei mesi del 2022, sono raddoppiati gli ammonimenti per violenza domestica.

Il protocollo Zeus che consente, dopo la notifica dell’ammonimento, di offrire al destinatario la possibilità di intraprendere un percorso di recupero, è finalizzato a far maturare nell’interessato la consapevolezza del disvalore del proprio comportamento, attraverso l’aiuto dei professionisti dei Centri dedicati agli autori di comportamenti violenti o persecutori. Ulteriori strumenti di prevenzione prevedono di intervenire in anticipo sulle situazioni considerate più pericolose.

Il silenzio è la forma peggiore di reato e non aiuta a prevenire. Le violenze non sono mai giustificate.

Significativa la campagna pubblicitaria promossa da Urban Vision a Roma, Milano, Napoli, Catania e Genova, di forte impatto contro il silenzio e contro i luoghi comuni riguardo la violenza sulle donne. Una donna ingabbiata che chiede aiuto e lotta contro l’indifferenza e il silenzio degli altri. Una richiesta di aiuto inascoltata. Un messaggio potente.

Le parole d’ordine sono prevenzione, informazione e collaborazione.

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