Un G7 dedicato alle persone con disabilità si è svolto in Umbria dal 14 al 16 ottobre u.s. alla presenza del ministro per la disabilità Alessandra Locatelli, con i rappresentanti di Stati Uniti, Canada, Giappone, Germania, Francia e Regno Unito. L’Umbria è stata la regione polo nella quale si sono discussi i temi e le priorità delle persone con disabilità, per arrivare ad una serie di azioni mirate e condivise. È stata così creata la Carta di Solfagnano (frazione del comune di Perugia), un documento storico, che rappresenta (speriamo) “una svolta nell’impegno internazionale per garantire i diritti delle persone con disabilità”.
Inclusione dunque, quale asse portante che deve essere la priorità politica di tutti i paesi, per raggiungere i seguenti obiettivi: autonomia, formazione e opportunità di istruzione equa e di qualità e di apprendimento permanente, lavoro e occupazione di qualità, mobilità, accesso a prodotti, servizi e infrastrutture, sport, vita culturale e ricreativa, affettiva e relazionale, prevenzione e gestione delle situazioni di preparazione alle emergenze e gestione post-emergenza, comprese le crisi climatiche, i conflitti armati e le crisi umanitarie.
Si è parlato di impegno e sostegno alle persone con disabilità per quanto concerne il lavoro, lo sviluppo dei talenti, l’uso di nuove tecnologie accessibili e assistive per l’inclusione, l’istruzione inclusiva e di qualità, l’utilizzo della IA –intelligenza artificiale- per l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità.
Sanità e cure accessibili garantiranno alle persone con disabilità percorsi di cura (appunto) accessibili e il diritto a informazioni accessibili che consentano loro di scegliere con cognizione di causa le cure e l’assistenza, su base paritaria con gli altri.
In merito ai rischi climatici e ambientali a cui sono sottoposte le persone con disabilità, si ribadisce l’importanza fondamentale di garantire la loro considerazione insieme a quella dei loro diritti e bisogni, in ogni fase della progettazione e dell’attuazione delle attività di prevenzione, preparazione, risposta e recupero delle emergenze.
Il G7, come si legge ancora nel documento, “Si impegna così a lavorare per garantire che i molteplici rischi che corrono le persone con disabilità siano sistematicamente e adeguatamente integrati e affrontati nei piani di emergenza nazionali e nelle politiche e nei progetti di azione umanitaria e che vengano prese in considerazione misure specifiche, per fornire soccorso durante le situazioni di emergenza attraverso un’assistenza inclusiva e specifica per la disabilità”.
Nella speranza che queste buone intenzioni si tramutino in fatti concreti, attendiamo dei feedback positivi e continuiamo a sollecitare cittadinanza e istituzioni verso le buone pratiche per l’inclusione.