LENTINI – Cresce la mobilitazione in città affinchè il kouros (oi, come sostenuto da Francesco Valenti?) esposto al museo archeologico regionale cittadino possa continuare a restare esposto anche dopo il 15 aprile, giorno di chiusura della mostra. Sabato diverse associazioni che operano nel territorio, ma anche semplici cittadini hanno risposto all’appello lanciato dall’architetto Cristina Stuto, partecipando al dibattito svoltosi nella sede dell’”Urban businnes”. “I presenti -sottolinea l’architetto Stuto- hanno deciso di mobilitarsi congiuntamente, coinvolgendo tutta la comunità, con azioni comuni ed una delegazione che rappresenti il territorio leontino in un confronto con l’assessore regionale ed il dipartimento dei beni culturali delle Regione siciliana. All’iniziativa ha partecipato anche il deputato regionale del Pd Tiziano Spada che ha dato la sua disponibilità a fare da ‘portavoce’ tra il territorio e l’assessorato regionale.
Prende posizione per rivendicare quanto fin qui fatto anche Antonio Pino, componente del comitato tecnico scientifico del Parco archeologico di Leontinoi ( riconfermato coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia dopo il congresso cittadino del partito di sabato scorso), che in una nota diffusa spiega che per i due reperti (testa e busto) dopo la “loro unificazione, essendo titolari due istituzioni diverse, si trovò accordo nel “condannare”, a nostro avviso, il povero giovanotto a girare ogni sei mesi fra il museo siracusano e il museo catanese a parte qualche parentesi, presso mostre nazionali ed internazionali. Fin quando, grazie alla tenacia del costituito Parco di Leontinoi e Megara, grazie ad una costante interlocuzione con gli organi di competenza e grazie alla preziosa collaborazione dell’attuale assessore regionale dr. Francesco Scarpinato si è giunti a riportare per un anno nei suoi luoghi e nella sua Lentini il Kouros. Oggi quasi allo scadere del termine, nessuno si era interessato ufficialmente alla fine a cui sarebbe stato di nuovo “condannato” questo giovanotto. Gli accordi prevedono la restituzione del bene ai due musei, i quali lo dovrebbero nuovamente detenere sei mesi ciascuno.
Un bene così importante e prezioso a nostro avviso, non può continuare ad essere spostato con questa frequenza, primo perché è soggetto e a rischio di gravi e irreparabili danneggiamenti per ovvie ragioni, ma anche per i costi di trasporto ed assicurazione che comporterebbe. Motivo per cui, due dei componenti del CTS (comitato tecnico scientifico) del parco, hanno chiesto di capire le intenzioni sul futuro del Kouros. Dalla riunione avvenuta lo scorso 10 marzo è emerso che l’intenzione sarebbe stata quella di restituirlo perché i documenti parlavano chiaro. Quindi, dopo la riunione, i componenti del CTS Antonio Pino e Luca Fazzino (nella foto in basso), si sono immediatamente attivati, informando l’onorevole Luca Cannata (FDI), affinché potesse interagire con gli organi competenti per far rimanere il kouros nel Museo Regionale di Lentini. Ad oggi veniamo a conoscenza di interessamenti vari e di altri politici, in cerca di patacche da appendere al collo. Nessuno, si permetta di attaccare al petto medaglie che non gli spettano. Oggi, possiamo dire che grazie a questi passaggi, grazie al lavoro della dott.ssa Mancuso, grazie ai lentinesi Pino e Fazzino componenti del CTS, grazie all’onorevole Cannata (FDI) e alla disponibilità dell’assessore Scarpinato (FDI), a breve potrebbe arrivare la firma per autorizzare la permanenza di un altro anno del nostro giovanotto presso il Museo Regionale di Lentini”.