LENTINI – E’ stato un successo, in termini di interesse e di partecipazione il fine settimana all’insegna dell’iconografia bizantina organizzato dall’associazione “Jacopo e Riccardo da Lentini” con il workshop su: “La Madre di Dio nell’iconografia bizantina: la “Madonna del Castello” a Lentini”. L’evento, in collaborazione con l’atelier di arte sacra ed iconografia bizantina “Egon Sendeler” e l’associazione San Vladimir di Siracusa, ha avuto, venerdì scorso, nella chiesa di S. Giuseppe una parte teorica, mentre sabato e domenica nel contiguo circolo “Alaimo” si è svolta l’attività artistica degli iscritti, sotto l’esperta visione della maestra iconografa Mirella Roccasalva Firenze.

Sull’importanza di Maria, madre di Dio nell’iconografia bizantina, si è soffermata, con un approfondito intervento, Mirella Roccasalva Firenze che ha parlato del grande valore, sotto il profilo teologico, attribuito all’immagine mariana, specie quando, tenendolo in braccio, indica il Figlio venuto al mondo per la salvezza di ogni uomo. Dalla comparazione di tante icone conservate un po’ in tutto il mondo, sia in sacri edifici che nei musei, alla tangibile realtà lentinese dell’icona che raffigura la “Madonna del Castello”, per l’occasione portata dalla chiesa madre, dov’è custodita post sisma del 1693 e di cui è tra le opere artistiche più vecchie, preziose e belle che si possono ammirare.

La datazione dell’opera la si fa risalire al XIII secolo, in una con la tradizione sull’arrivo dell’icona a Lentini. I tempi sono però maturi, ha sottolineato la relatrice,  perché l’opera avrebbe bisogno di essere sottoposta ad un’indagine diagnostica preventiva ad un suo restauro che ponga rimedio a quelli, un po’ sui generis, fatti nel corso dei secoli, che hanno alterato in primis l’originale cromia del fondo facendo perdere alcuni riferimenti dell’icona stessa che -ha ribadito Roccasalva Firenze- risulta “fortemente maltrattata”. Anche perchè un restauro in grado di rileggere i colori originali permetterebbe pure di datare con maggiore precisione l’opera. Per la comunità lentinese, davvero una bella sfida considerato che la Madonna del Castello è la compatrona della città, ricordata liturgicamente il 5 agosto.

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