SIRACUSA – In attesa che, prima o poi, il popolo sovrano possa tornare a votare gli amministratori provinciali, saranno Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla, e Giuseppe Stefio, sindaco di Carlentini, a contendersi domenica la poltrona -onerosa a dire il vero, viste le condizioni in cui versa ormai- della presidenza del Libero consorzio comunale di Siracusa, odierna definizione di quella che, ante ‘riforma’ Crocetta, era la Provincia regionale di Siracusa.

Michelangelo Giansiracusa
Entrambi laureati, ma anche al loro secondo mandato alla guida dei rispettivi comuni, i due candidati arrivano a questa ‘asettica’ competizione avendo un quadro politico di riferimento che, proprio nella provincia di Siracusa (ma non è la sola), fotografa la crisi dei partiti e quanto sia difficile nelle elezioni locali tenere in piedi le coalizioni di riferimento nazionale.

Giuseppe Stefio
Patisce di più il centrodestra, che non ha un suo vero e proprio candidato ufficiale, ma neanche il centrosinistra che sostiene Stefio è fotografia piena del cosiddetto “campo largo” nazionale che vorrebbe candidarsi ad essere alternativo alla maggioranza attuale di governo. E così Forza Italia e Fratelli d’Italia (che tuona avvisando i suoi consiglieri che chi non vota secondo le direttive di partito, è fuori…) si presentano con liste proprie senza un candidato presidente. Ma a remare per Giansiracusa non c’è solo il sindaco della città capoluogo, di cui è il capo di gabinetto, ma anche il variegato arcipelago centrista-autonomista che in Sicilia, si sa, ha un suo peso specifico ben connotato e ponderabile.
Basterà a Stefio l’apporto dei suoi, per potere ben figurare, anche in considerazione dell’ennesimo atto -la richiesta di annullamento del congresso provinciale- che reitera la mai chiusa guerra ‘per correnti’ all’interno del Pd aretuseo? C’è anche, e pesa non poco, la questione della diversa valenza del voto espresso dai consiglieri comunali chiamati al voto, perché maggiore è la popolazione del comune in cui il votante è stato eletto, più peso ha la sua preferenza. Alla luce di ciò, i giochi apparirebbero fatti ed il vincitore scontato. Ma, e qui potrebbe esserci la sorpresa che ci porta direttamente alla fantapolitica, quanto peserà il fattore scontentezza tra consiglieri per i quali -lo dicono i dati generali- passare da un partito all’altro, da una coalizione all’altra, è facile e naturale come bere un bicchiere d’acqua? Lo vedremo ad urne aperte e scrutinio fatto. Alla fine, chi tra Giansiracusa e Stefio -sindaci che alla guida delle rispettive amministrazioni comunali hanno dimostrato capacità e determinazione- preverrà, di certo c’è che avrà il suo bel da fare aggiuntivo per rimettere in sesto l’ex Provincia. Non c’è proprio nulla da invidiare…