L’arcivescovo Lomanto: “Papa Francesco testimone di evangelicità, ecclesialità, missionarietà
Lunedì 28 Aprile presso la Basilica Santuario Madonna delle Lacrime è stata celebrata una Santa Messa in suffragio dell’anima benedetta di Papa Francesco, ad otto giorni dalla scomparsa. Il rito è stato presieduto dall’Arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto.
Alla significativa presenza di fedeli, delle autorità civili e militari, l’ Arcivescovo ha tracciato un ricordo del Papa molto toccante, sia sotto il profilo ecclesiale che sotto l’aspetto ecumenico ed umano. Ha voluto evidenziare, parlando di Francesco, celebrato dalla stampa nazionale in questi giorni come il Papa della misericordia e del richiamo al vangelo, come sia stato innovatore nel cammino della Chiesa e come sia stato attento all’aspetto umano.
Nel suo ricordo commosso del Papa appena scomparso, di grande lungimiranza pastorale e modalità dell’approccio con il mondo nello stile della misericordia, si è soffermato, in particolare su tre aspetti che, secondo lui, hanno caratterizzato particolarmente il suo pontificato: evangelicità, ecclesialità, missionarietà, per camminare nella fedeltà a Dio, nel servizio alla Chiesa e nella testimonianza della carità.
Già dalla scelta del nome, Francesco, c’è un richiamo all’ ideale di vita semplice e austera. Il suo programma di governo è stato un balzo in avanti nella vita di fede, volto a portare a tutti la gioia del vangelo, nella partecipazione alla comunione ecclesiale, rendendo tutti partecipi del cammino dell’avvenire della chiesa, nella sensibilizzazione alla missione evangelizzatrice della Chiesa: il Vangelo, annuncio di verità e di vita, manifesto di un nuovo umanesimo. Papa Francesco ha invitato ogni cristiano a rinnovare il suo incontro con Gesù. Ha indirizzato la teologia secondo le sfide dei tempi nuovi, verso la conciliazione tra rigore scientifico e teologia morale, e la vicinanza alla vita reale delle persone, una teologia che prenda in considerazione l’uomo, facendosi carico del grido degli ultimi.
Nel riferimento all’ecclesialità, ha ricordato che la Chiesa è tornata ad essere la “Casa del Padre”, una Chiesa con le porte aperte per giungere alle periferie umane, riscaldare il cuore dei fedeli. Il Papa ci ha insegnato che la misericordia è l’architrave che sorregge la vita della Chiesa. Dove la Chiesa è presente, dev’essere evidente la “misericordia del padre”. Ha inoltre promosso il cammino sinodale, attraverso il quale la Chiesa si rinnova continuamente.
Mons. Lomanto ha indicato lo slancio missionario di Papa Francesco nello stile della prossimità, della fraternità, la ricerca del modo di essere fedele alla Chiesa: vicinanza, compassione e tenerezza sono virtù confermate dalle lacrime della Madonna a Siracusa e riguardano ogni uomo, ogni realtà sociale. L’Arcivescovo ha ricordato anche il discorso del santo Padre ai membri della Fondazione Sant’Angela Merici. Infine ha sottolineato come Francesco abbia elevato a Dio la voce contro le guerre, per una pace vera e giusta, pace nel mondo, vicinanza tra i popoli e giustizia sociale. Per tutto questo “continuiamo a sentirlo spiritualmente vicino – ha concluso l’Arcivescovo – e affidiamo il Papa Francesco alla Vergine Santa, la Madonna delle Lacrime”.
Il popolo dei fedeli che gremiva la Basilica ha ascoltato, annuendo spesso, le parole di mons. Lomanto, quasi con la consapevolezza che questi discorsi facessero parte di se stessi, un sentire dovuto certamente all’empatia ed all’amore suscitato da questo Papa, questa figura storicamente rilevante del nostro tempo, al quale il popolo siracusano non ha lesinato vicinanza e affetto, come testimoniato dalla grande commozione suscitata dalla sua scomparsa.