LENTINI – Avevano trentadue anni entrambi, una famiglia e figli, Salvatore Reina e Carmelo Rao, agenti di Pubblica Sicurezza in servizio al commissariato di Lentini, quando, il 4 maggio del 1965, vennero uccisi a fucilate nel tentativo di dirimere una lite scoppiata tra due fratelli in via Lisso alle spalle della centralissima via Conte Alaimo. Il sessantesimo anniversario del loro sacrificio è stato ricordato domenica con una cerimonia, come ogni anno avviene. Prima la S. Messa in suffragio, officiata dal cappellano della Polizia di Stato don Giuliano Gallone al santuario diocesano dei Santi Alfio, Filadelfo e Cirino, quindi la deposizione di due corone di fiori ai piedi del cippo che all’angolo tra via Cosentino e via Lisso ricorda quell’assurda tragedia.
Alla cerimonia hanno presenziato l’assessore alla pubblica istruzione professoressa Agnese Filloramo, il dirigente del commissariato della Polizia di Stato di Lentini, dottoressa Roberta Abate, i soci delle sezioni cittadine dell’associazioni nazionali di Polizia di Stato e Carabinieri, un picchetto di poliziotti in alta uniforme della questura di Siracusa, i familiari dei poliziotti uccisi, tra i quali anche la vedova di Salvatore Reina. I due poliziotti sono stati insigniti con le medaglie al valor civile: Rao con quella d’oro, per aver salvato dal piombo dell’omicida alcuni bambini che -ignari di quanto stava accadendo- giocavano tranquillamente in via Cosentino, Reina con quella d’argento. Storia di incommensurabile senso del dovere e del sacrificio, che contraddistingue l’operato delle forze dell’ordine alle quali gli italiani devono sempre dire grazie per ciò che fanno nel territorio.