Si è concluso nei giorni scorsi il “Progetto Scialla”, un’attività intrapresa dal Rotary club Siracusa Ortigia, presieduto dalla dott.ssa Michela Vasques, rivolto agli adolescenti di alcune classi dei licei siracusani. L’invito all’attuazione del percorso è stato accolto dalla Dirigente scolastica Teresella Celesti, e gli incontri relativi si sono svolti presso il Liceo Scientifico Einaudi e l’Istituto F. Juvara.
L’idea di partenza ha presso le mosse da recenti indagini che indicano l’adolescenza e la preadolescenza quali momenti più a rischio nell’individuo, per l’avvio di un comportamento tossico. Perciò ci si è rivolti agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. con l’obiettivo di fornire un’informazione e una formazione per la prevenzione delle dipendenze. Dall’originaria intenzione di sviscerare le dinamiche della tossicodipendenza, si è deciso di affrontare anche altre dipendenze quali l’alcool, il fumo, Il cibo e la dipendenza dal telefono cellulare.
Per approfondire i contenuti sono state individuate figure competenti, che hanno costituito, con la loro esperienza e l’intervento diretto, il team che ha posto in essere gli incontri con gli studenti. Si tratta della psicologa Letizia Lampo, della d.ssa Anna Bucceri, counselor ed insegnante, della d.ssa Angela Micciulla, del Servizio di Dipendenza Patologica, dell’avv. Sergio Spinosa, l’avv. Laura Spagna e della prof.ssa Marinella Iencarelli. Ha collaborato anche la prof. Gioa Pace del Comitato Dante Alighieri.
Non è semplice sviluppare azioni a supporto della fascia adolescenziale, di contrasto al disagio psicosociale che sembra attraversarla particolarmente nell’epoca attuale, anche perché l’impatto degli studenti era improntato ad una naturale diffidenza. Ma intervenendo in modo interattivo, impostando l’attività in forma di dialogo, specie trattando, argomenti difficili, forse scottanti, gli esperti sono riusciti ad aiutare i ragazzi a superare l‘esitazione iniziale e spingerli ad affrontare questa problematica in modo proattivo.
Il progetto è stato articolato in quattro step: si è puntato, da parte degli esperti, a sensibilizzare i giovani a riconoscere le possibili conseguenze sociali (e giuridiche) di azioni ed omissioni compiute quotidianamente; a indagare sul perché del disagio e sulla paura della solitudine che oggi vivono molti ragazzi; a scongiurare il rischio di attivazione di comportamenti antisociali; approfondire il rapporto tra aspetti legali e aspetti psicologici.

Bucceri, Micciulla, Vasques, Iencarelli, Lampo, Spinosa
Si è affrontato anche l’argomento dei comportamenti attraverso i quali i ragazzi esercitano la propria libertà: i giovani, infatti, spesso si avvicinano ad attività potenzialmente a rischio nell’ottica dell’espressione della loro libertà, a volte solo per imitare modelli di vita proposti dai media, pur vivendo una fase di transizione in cui non hanno ben chiari limiti e potenzialità del concetto stesso di libero arbitrio. Il tentativo, perciò, è stato quello di stimolare l’autostima, perché un cambio di prospettiva, un punto di vista differente, può fermare l’approccio disfunzionale al problema e favorire la costruzione di una vera identità tramite un percorso graduale di crescita.
A conclusione di questa serie di incontri, il percorso e le attività svolte hanno portato a stimolare la riflessione fra gli adolescenti, riflettendo sui meccanismi della dipendenza fisica e psicologica, e si spera che possa favorire la crescita di una coscienza critica, stimolando altresì la capacità di resistere alla pressione di soggetti nocivi. La dottoressa Lampo, a chiusura dell’ultimo intervento, sottolinea che “non ci si è trovati “per caso” ma che il nostro sguardo, in queste ore appena trascorse, ha connesso così tante informazioni, così tanti sentimenti che nulla potrà mai essere come prima” e tutti gli intervenuti saranno chiamati a dare un senso a tutto quanto condiviso.
Un auspicio da accogliere senza riserve, non senza rimarcare la valenza sociale di questo progetto e la sensibilità del Rotary, dell’istituzione scolastica e degli esperti che hanno prestato la loro opera volontariamente.