LENTINI – Ha preso il via martedì sera, nella suggestiva cornice della corte di palazzo Beneventano, “Naranji dance festival” a cura di Megakles ballet di Laura Odierna e Salvo Romania, con il sostegno del Ministero della cultura e dell’assessorato regionale al turismo e spettacolo ed il patrocinio del comune di Lentini. Ad inaugurare la manifestazione, da anni ormai un appuntamento fisso d’inizio estate per gli appassionati che vengono a Lentini da mezza Sicilia, “Imago” della compagnia Petranuradanza per la regia e coreografia dei valenti Laura Odierna e Salvo Romania.
“I riti tribali, hanno sempre utilizzato il corpo come strumento di comunicazione tra il visibile e l’invisibile. La danza, in questo contesto, -spiegano- diventa un atto di iniziazione: un passaggio attraverso il quale il corpo assume un ruolo simbolico, divenendo esso stesso il canale attraverso il quale si esplorano le emozioni più profonde. In un mondo sempre più dominato dalla razionalità e dal controllo, gli interpreti sposando l’archetipo delle baccanti, emergono come un grido arcaico di ritorno al sacro, al corpo, alla natura. La negazione della spiritualità e del rito, elementi fondanti del legame tra individuo e cosmo, genera un disordine interiore che si riflette anche nel tessuto sociale. L’opera di Euripide si fa così sorprendentemente attuale. Il culto dionisiaco, con le sue danze sfrenate, la musica ipnotica, gli stati di trance e i gridi rituali “Evoè! Evoè!”, è espressione di un caos creativo che disfa l’ordine per crearne uno nuovo. Le Baccanti, seguaci del dio, incarnano questa forza selvaggia e liberatoria: sono la voce del corpo e dell’inconscio, della natura che rivendica il suo spazio nel mondo civilizzato. Qui le Baccanti non parlano solo dell’antico, ma interrogano il presente, ci chiedono cosa abbiamo perso rinunciando al sacro, e quale spazio rimane oggi per il mistero. L’imago emerge attraverso il movimento del corpo e rivela la sua capacità di portare alla luce ciò che si nasconde nell’ombra dell’inconscio.
Gli interpreti, con le loro movenze, portano alla luce un’esperienza estatica, dove il corpo diventa il ponte tra il conosciuto e l’ignoto”. Si prosegue ogni sera fino a domenica, inizio alle 21.30, ed eventi collaterali ante e post spettacoli.