Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha inaugurato domenica 15 dicembre nel corso di una cerimonia alla quale hanno preso parte le autorità civili e militari della città e della provincia, la stazione ferroviaria cittadina, al termine dei lavori di ristrutturazione, nell’ambito del progetto di velocizzazione della linea Catania- Siracusa, nella tratta Bicocca-Augusta. La stazione non ha più il fascio di binari che lato Catania si diramavano verso lo scalo merci e lato Siracusa, dopo un’ampia curva, si aprivano sul piazzale per l’incrocio e la sosta tanto dei treni passeggeri quanto di quelli merci (finché il servizio era assicurato sulla linea). Al loro posto un doppio binario veloce e un terzo di servizio per fare di Lentini un’eventuale stazione di testa per treni locali in partenza verso Catania. Totalmente cambiato il piazzale, con il sottopassaggio che permette – anche ai disabili – di accedere comodamente ai marciapiedi, tutti rialzati, al fine di meglio agevolmente salire e scendere dai convogli in transito.

L’assessore regionale ai trasporti, Marco Falcone, ha anticipato come dal prossimo 23 dicembre anche nella Sicilia orientale entreranno in funzione 4 nuovi treni per il trasporto regionale “Pop” di ultima generazione al fine di rendere il trasporto su rotaia sempre più comodo ed appetibile dopo anni di totale abbandono. D’altronde è questa la sfida che la ferrovia in Sicilia deve vincere: in tale direzione va la velocizzazione della Catania-Siracusa con i lavori di controllo centralizzato della circolazione, di ammodernamento della linea elettrica di trazione, dei binari di stazione con un investimento di centinaia di milioni di euro. Certo, siamo ben lontani dalla velocità garantita dal sistema “Av” o da quella di una linea a doppio binario ma per una tratta in funzione dal lontano 1870 l’ammodernamento, a prescindere, era – oseremmo dire – dovuto.

Ora occorrono i viaggiatori che potranno tornare a essere copiosi solo con un’offerta commerciale adeguata alle necessità degli utenti: treni puliti, orari cadenzati e, verrebbe da aggiungere, anche una politica tariffaria che permetta l’interconnessione ad esempio con il sistema di trasporti che inizia a prendere corpo nella vicina Catania. E’ chiedere troppo?

Condividi: