Il 9 gennaio del 1927, dopo una lunga stagione di restauri, l’arcivescovo di Siracusa monsignor Giacomo Carabelli, con una solenne cerimonia, riconsacrava lo spazio sacro della Cattedrale e proclamava la dedicazione a Cristo Re in aggiunta a quella antica di Maria Nascente. L’impegnativo intervento di ristrutturazione iniziato nel 1909, dietro la spinta coraggiosa dell’arcivescovo  Luigi Bignami, fu il più importante e delicato avvenimento storico-artistico e archeologico di quel tempo. Gli stucchi barocchi che rivestivano le colonne doriche, gli apparati decorativi che coprivano il muro della cella, i panneggi, i drappi, i festoni ridondanti furono rimossi con la direzione dell’architetto Sebastiano Agati e la Soprintendenza del senatore Paolo Orsi. Emerse, come per miracolo, il tempio greco nella sua nudità strutturale, nella sua essenzialità stilistica. Lo stile dorico del Tempio di Athena (480 a.C.) potè finalmente riapparire nel ritmo serrato degli intercolunni, nella muratura severa della cella, nelle tracce del basamento.

Paolo Giansiracusa, Storico dell'Arte

Paolo Giansiracusa, Ordinario di Storia dell’Arte

Per la dedicazione a Cristo Re fu richiesto un appropriato intervento pittorico al professor Mario Albertella che, ispirandosi ai modelli iconografici di matrice rinascimentale, pose in alto, nella macchina d’altare del presbiterio, Christus Regnat con globo terraqueo e lo scettro. Monsignor Carabelli, col coraggio e la passione del suo predecessore, completò un progetto di restauro e di riconsacrazione che ancora oggi a distanza di quasi cento anni genera ammirazione. Le teorie del restauro, tentate fino ad allora, rivelavano tutte timore e inibizione e si sviluppavano con camuffamenti di tipo falso-storico o pesanti integrazioni. L’alleggerimento strutturale, la pulizia formale, la restituzione della dignità storica, non facevano parte della mentalità corrente. Solo la convergenza intellettuale di personalità forti come quelle dei due arcivescovi, dell’archeologo Paolo Orsi e dell’architetto Sebastiano Agati, potè determinare la rinascita dell’antico tempio, restituendone le forme così come le avevano viste Platone e Archimede, nonché san Paolo e san Luca, san Marziano e santa Lucia.

La riconsacrazione dell’altare e la dedicazione al Cristo riportano alla mente i ruderi che, nell’immaginario popolare, attorniano l’umile giaciglio di paglia in cui, nel presepio, è posto il Bimbo. La nuova architettura di Cristo, quella spirituale, ingloba ed assorbe ogni elemento strutturale o simbolico e lo riconverte, assegnandogli una nuova funzione.

Il Tempio di Athena, infatti, non è più un luogo chiuso, teso a custodire un tesoro effimero, ma una chiesa aperta alla adorazione del Cristo. L’anniversario della dedicazione, con la sua puntuale celebrazione, è pertanto un atto di riconferma e un momento di recupero della volontà collettiva.  La data prescelta, il 9 gennaio, ricorda un altro avvenimento, questo alquanto triste e drammatico. Il terremoto che il 9 e l’11 gennaio del 1693 sconvolse tutta la Sicilia orientale, seminando morte e distruzione.

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Di seguito il programma dei festeggiamenti diocesani per l’anniversario della dedicazione.

Alle ore 17.30 in Cattedrale assemblea diocesana alla quale interverrà don Umberto Bordoni, della Scuola Beato Angelico di Milano, che offrirà una riflessione sul significato teologico del tempio. Seguirà la celebrazione eucaristica che sarà presieduta dall’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo.
“Nel calendario liturgico questa data – ha scritto l’arcivescovo Salvatore Pappalardo -, a motivo della sua rilevanza ecclesiale, è segnata come solennità per la comunità diocesana: in effetti, da alcuni anni, l’abbiamo celebrata con un’assemblea pastorale. Una ricorrenza come momento particolarmente significativo per la vita della Diocesi: è la festa propria della comunità diocesana che riconosce nella Chiesa Cattedrale il segno dell’unità e della comunione col Vescovo“.
Per la ricorrenza della Dedicazione, la Deputazione della cappella di santa Lucia ha disposto un’esposizione straordinaria del simulacro di santa Lucia. Alle 17.00 apertura della nicchia; alle 17.30 assemblea diocesana.
Seguirà la celebrazione eucaristica, al termine della quale sarà chiusa la nicchia.

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