“Bello vedere la risposta dei nostri 456 donatori all’emergenza sangue nel tempo del coronavirus; senza bisogno di fare alcuna sollecitazione telefonica abbiamo raggiunto subito il tetto massimo di sacche che potevamo raccogliere nel rispetto delle nuove procedure di salvaguardia da ogni contaminazione. Lontani, ma più vicini che mai, uniti e con un unico obiettivo: la solidarietà“.
Queste le parole della presidentessa dell’Avis di Sortino, Manuela Salemi, nel tracciare il consuntivo della giornata.
Lo scorso mese Sortino ha festeggiato i 40 anni di attività dell’Avis con il presidente regionale Salvatore Mandarà e la consegna del riconoscimento della goccia d’oro a nove soci che avevano raggiunto le 50 donazioni.
“Il vero grazie ai donatori, linfa della nostra associazione perché assieme a loro facciamo il tutto e di tutto come un dovere verso la città – ha sottolineato nell’occasione Manuela Salemi – e verso coloro che ne hanno un bisogno di vita. Lo facciamo soprattutto per educare i giovani in una società che sempre meno civile è… ed è nostro dovere, impegnarci nella promozione e nella sensibilizzazione al dono e di tutti i valori ad essa connessa. Durante la lettura della mia relazione morale, ho lanciato un appello alle istituzioni e alle associazioni presenti nella nostra comunità affinché ci diano la loro disponibilità per fare rete e lavorare insieme”.
I complimenti quindi ai donatori, alle dirigenze che nel tempo hanno tenuto alto il valore della solidarietà e all’attuale gruppo di lavoro dei donatori del sangue che collabora la presidente: la segretaria Daniela Barbagallo, la tesoriera Enza Buccheri, il vice presidente Paolo Ragusa il neo laureato Vincenzo Adorno, gli inossidabili Pippo Giuliano e Vincenzo Briganti, ed il pilastro associativo Gino Di Pietro.