L’emergenza Covid-19, come tutte le situazioni estreme, ha il potere di portare alla luce il peggio e il meglio di ciascuna/o. Così, per un verso, assistiamo a polemiche infinite e senza fondamento; i social sono invasi da post distruttivi, atti solo a creare ansia e diffondere notizie false o, peggio, attaccano violentemente coloro che, al contrario, cercano di diffondere parole di speranza, fiducia e responsabilità. Ma, come dicevamo, viene fuori anche il meglio: tanti volontari che danno una mano in varie modalità in forma organizzata. Ma anche singoli che, in piena autonomia, compiono piccoli, semplici gesti di grande valore etico.
Ho scoperto per caso la storia che racconto: Denise Spicuglia ha un negozio di calzature a Pachino; il suo negozio, in queste settimane, è, ovviamente chiuso e, conseguentemente, gli incassi sono azzerati. Ciò malgrado, Denise ha intrapreso una lodevole iniziativa: tutte le mattine, davanti alla saracinesca chiusa del suo negozio, mette una cesta di generi alimentari con un cartello che recita semplicemente : “puoi prendere”. Un gesto concreto che, certamente, non ha la pretesa di risolvere il problema della tante, troppe persone cui il coronavirus ha tolto lavoro e sostentamento.
I Comuni si stanno attivando per la distribuzione di buoni spesa grazie alle risorse economiche trasferite dallo Stato, tuttavia, l’aiuto dei singoli è imprescindibile per la tenuta sociale del Paese.
Iniziative come quella di Denise sono il volto bello di questi giorni difficili, sono il segno di una rinascita collettiva che non tarderà ad arrivare se tutti faremo la nostra parte restando a casa, certamente, ma anche contribuendo, ciascuna/o come può con comportamenti solidali. #uniticelafaremo