Per non sentirci soli e condividere le emozioni del momento, pubblichiamo questa prima riflessione di una cara collaboratrice di Cammino.

Quel tempo che alcune settimane fa sembrava sfuggire come granelli di sabbia dalle dita ad un tratto è diventato inesorabilmente  lungo, non passa mai.

Eppure scorre caratterizzato da minor rumore, da maggior silenzio dentro casa e dentro di noi.

E anche se impossibilitati a frequentare le funzioni religiose i tempi dell’anno liturgico si susseguono come sempre . La Pasqua si avvicina a grandi passi ed il difficile momento che ciascuno di noi sta vivendo, possiamo viverlo come momento di intimità con noi stessi, come opportunità di riflettere sulla nostra vita in relazione agli altri e sulla nostra vita da cristiani in relazione con Cristo.

Questi giorni di forzata solitudine, con le  settimane non più piene di impegni e di attività, con i  fine settimana non più  trascorsi nei centri commerciali catturati nella rete del consumismo possono essere un invito alla riflessione sul nostro vivere la  quotidianità .

E’ un tempo in cui anche se in modo anomalo ci viene data l’occasione di stare con in  famiglia accanto ai figli che in genere vivono incollati tra televisione, computer , cellulare o attività sportive . E’  il tempo di apprezzare lo stare a tavola tutti insieme conversando, confrontandoci e meditando sulle notizie che passano in televisione,  significa trovare il tempo per giocare con i propri figli .per una carezza , per un abbraccio.

Proviamo in queste “anomale”domeniche di quaresima a ritrovare la strada della fede e della preghiera fatta con i nostri cari , per ritrovare quella fame e quella sete che ci aiutano a scoprire il volto della Misericordia di cui tanto abbiamo bisogno, per fare di ogni situazione e di ogni difficoltà il punto di arrivo e di partenza del nostro vissuto; per superare le tortuosità del momento in silenzio ed  in preghiera  in  attesa della gioia pasquale.

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