Il nuovo pastore di Siracusa ha ufficializzato il suo stemma.

Cammino è lieto di farne dono in anteprima ai propri abbonati.

Non si tratta di una semplice formalità o di mantenere una tradizione secolare.

La simbologia in esso riportato ha un significato ed una profezia, in quanto esprime da un lato la sua vita vissuta e, dall’altro, indica la via che vuole percorrere con la azione pastorale

In generale, sulla base della tradizione araldica ecclesiastica, lo stemma di un Arcivescovo è composto da:

– uno scudo (preferibilmente a forma di calice) dove vengono collocati i vari simboli;

– una croce posta verticalmente in palo dietro lo scudo, di oro a due traversi (che indica il grado arcivescovile);

– un cappello prelatizio, con cordoni ai lati a dieci fiocchi (1.2.3.4) pendenti su ciascun lato, di colore verde;

– un pallio bianco con crocette nere;

– un cartiglio inferiore in oro con il motto episcopale.

Quindi l’arcivescovo Francesco Lomanto ha così deciso per lo stemma che sarà da sigillo al suo Episcopato:

Stemma con pallio

Lo scudo, ripartito in quarti di rosso e di blu, contiene:

– nel primo una bilancia, una spada e uno scudo;

– nel secondo il monogramma mariano A + M, un pastorale e una palma;

– nel terzo una stella a otto punte e la sommità di un castello;

– nel quarto unʼaquila di nero ad ali spiegate, con aureola e lingua rossa, che tiene un libro rosso con pagine dorate.

Come detto, la lettura dei segni ci racconta delle sue radici nissene e della sua proiezione siracusana nella costante devozione mariana, senza tralasciare la sua vocazione sacerdotale e la sua formazione culturale. 

Nel dettaglio la bilancia, la spada e lo scudo rappresentano lʼarcangelo S. Michele, patrono della Chiesa nissena, e indicano lʼappartenenza alla Diocesi di origine e lʼaffidamento al suo patrocinio.

Il monogramma mariano A + M evidenzia la devozione al Cuore Immacolato di Maria nellʼinsigne Santuario di Siracusa, segno e memoria imperitura dellʼinesauribile dono delle lacrime; il pastorale richiama il vescovo S. Marciano e la palma raffigura S. Lucia martire, entrambi patroni dellʼArcidiocesi.

La stella a otto punte si riferisce alla Madonna (Maris Stella) e manifesta la pietà mariana del popolo di Mussomeli. Il castello manfredonico esprime il rapporto con le radici storiche e lʼidentità culturale del paese natio.

Lʼaquila, con lʼaureola, che si eleva con il libro, è il simbolo di S. Giovanni Evangelista, al quale è dedicata la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, in cui don Francesco Lomanto ha insegnato per tanti anni ed è stato preside. Egualmente ravviva il messaggio che Cristo, A e Ω, rivela la pienezza della verità.

Il pallio bianco con crocette nere, posto in fondo allo scudo, indica la giurisdizione metropolitana.

Il motto “Sanctificati in veritateˮ (consacrati nella verità) è tratto da Gv 17,19, riprende il pensiero dellʼimmaginetta della sua ordinazione presbiterale, ispira il ministero episcopale.

 

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