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IN ARRIVO IL NUOVO NUMERO: ALLA RICERCA DELLA DEMOCRAZIA PERDUTA

IN ARRIVO IL NUOVO NUMERO: ALLA RICERCA DELLA DEMOCRAZIA PERDUTA

RICHIEDETOLO NELLE EDICOLE PARROCCHIALI

FOCUS: Una risata ci salverà. Forse. Di certo ci fa riflettere, con un sorriso amaro. Come è stato al Teatro greco di Siracusa per il LIII ciclo di rappresentazioni classiche dell’Inda, quando sono andate in scena “Le Rane” di Aristofane con la coppia di comici siciliani, Ficarra e Picone, nelle parti del dio Dioniso e del servo Xantia (la regia era di Giorgio Barberio Corsetti). Un testo di 2.500 anni fa, l’atto di accusa contro una classe politica responsabile della caduta di Atene. Il dio del teatro che vuole riportare in vita un grande poeta, come Euripide, per fermare il decadimento della città. «È qui che sta la grandezza di Aristofane – dichiararono Ficarra e Picone in una intervista ad “Avvenire” -. Manda Dioniso all’Ade a prendere non un condottiero, non a trovare la formula magica, ma un poeta. Perché per combattere la decadenza politica e sociale, bisogna prima combattere la decadenza culturale. La cultura crea politici all’altezza. E politici all’altezza scrivono leggi all’altezza».

In questo viaggio nel decadimento politico dell’Italia di oggi, ci affidiamo a questa immagine: il dio e il servo alla ricerca della “democrazia perduta”. Un viaggio che dovremmo fare tutti, interrogandoci come cittadini dove stiamo andando. E se possiamo in qualche modo ritrovare la bussola di un nuovo cammino.

(La foto di Ficarra e Picone è di Franca Centaro / Archivio AFI-SR)

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