Il decreto  105 è stato approvato definitivamente e proroga lo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2021. Il green pass sarà richiesto per fiere, mostre, sagre, musei, congressi, ristoranti al chiuso, competizioni sportive, palestre, piscine. Settore pubblico e privato sono coinvolti nel controllo e possesso del green pass.

Per accelerare le procedure di controllo, si è provveduto, oltretutto, ad equiparare i testi salivari ai tamponi per avere la certificazione verde.

Una metodologia non invasiva che permette risultati rapidi in tempi ridotti.

Il decreto in nove articoli chiarisce l’impiego delle certificazioni nel settore pubblico, negli uffici giudiziari, nel settore privato, indica le misure urgenti per la somministrazione dei testi antigenici rapidi e la durata delle certificazioni verdi Covid, che passano da 8 a 12 mesi. Inoltre, vengono inserite le misure urgenti per lo sport, il contact center Green Pass ed infine le disposizioni per lo svolgimento di attività culturali, sportive, sociali e ricreative.

Pare, inoltre, che il decreto abbia dato un incentivo alla campagna vaccinale. Gli hub dovrebbero accogliere più utenti prossimi alla vaccinazione.

La corsa è d’obbligo e i tempi stringono. Non si può più rimandare. La sicurezza sanitaria del Paese è divenuta una priorità. Al di là della liberta di scelta, occorre una scelta responsabile e di buon senso per garantire a tutti il diritto alla salute e alla ripresa serena delle attività quotidiane, senza restrizione alcuna.

La decisione del Governo probabilmente incontrerà qualche resistenza da parte di chi ancora si ostina a credere che il vaccino non sia necessario.

La salute pubblica è un bene prezioso che deve essere tutelato.

 

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