Eletti al primo turno i sindaci di Noto, Pachino, Sortino e Ferla, andranno al ballottaggio gli elettori dei comuni di Rosolini e Lentini  per decidere chi sarà il loro nuovo primo cittadino.

Corrado Figura, eletto sindaco a Noto, aveva il sostegno di  7 liste civiche, e ha surclassato il suo avversario Aldo Tiralongo (sostenuto dalla strana coalizione di Pd, Fi, Udc e liste civiche), ottenendo  il 72,93%  dei consensi elettorali. Il suo principale problema da risolvere riguarda il delicato lavoro di mediazione indispensabile per governare bene con le liste eterogenee che lo hanno portato al successo.

A Pachino, per la prima volta, è una donna ad indossare la fascia tricolore: Carmela Petralito, sicuramente favorita dalla suddivisione tra PD (che presentava Barbara Fronterrè) e Movimento 5 Stelle (candidato Fabio Fortuna). La Petralito, espressione del mondo del volontariato e del civismo,   è stata sostenuta da cinque liste, tra cui Fratelli d’Italia  e Diventerà bellissima, e non si nasconde le difficoltà che ci saranno per riprendere l’attività amministrativa, ma si dice sicura che tutti i raggruppamenti e le persone  presenti nella competizione elettorale collaboreranno, nel rispetto dei ruoli, per la rinascita del paese. Il Comune è reduce dalla reggenza, per oltre due anni, di commissari straordinari, dopo essere stato sciolto per infiltrazioni mafiose.

A Sortino, dopo una campagna elettorale senza esclusione di colpi,  è stato rieletto il sindaco uscente Vincenzo Parlato, con un risultato di tutto rispetto, superiore al 51% dei voti validi. Gli avversari Carlo Auteri  e Nuccio Giaccotto  hanno conseguito, rispettivamente, il 25% ed il 23 % circa.

A  Ferla,  il sindaco uscente Michelangelo Giansiracusa, che non aveva alcun candidato a contendergli  la terza sindacatura, ha avuto una conferma del gradimento dei suoi concittadini, che sono andati alle urne nella misura del 75 % .

A Rosolini  ci sarà il ballottaggio tra due candidati di  centrodestra,  Giovanni Spadola e Tino Di Rosolini, divisi da una manciata di voti. Entrambi sono convinti che nella seconda tornata riusciranno a prevalere sull’avversario. Potrebbe essere determinante l’appoggio del candidato di centrosinistra  Corrado Vaccaro, che in un primo momento sembrava potesse arrivare al ballottaggio. Il sindaco sfiduciato Pippo Incatasciato si è, invece, fermato intorno al 10% dei consensi.

A Lentini ha debuttato  in provincia di Siracusa l’intesa tra Pd e M5S, l’apparentamento che, malgrado le differenze d’origine e, a volte, anche di destinazione, si potrebbe proporre anche in sede nazionale, col proposito di battere la coalizione di centro destra.  Gli elettori di Lentini   lo hanno premiato (anche se la lista pentastellata non è arrivata al 6%)  designando ( con il 23,02% dei voti) per il ballottaggio Rosario Lo Faro, che sfiderà il 24 ottobre l’uscente Saverio Bosco, risultato il più votato con il 35,35%, per la carica di sindaco della città. Entrambi i candidati provengono dall’area del centrosinistra, relegando i due candidati di centro destra Battiato e Reale, al ruolo di comprimari.

Il segretario provinciale del PD Salvo Adorno guarda con interesse a questa prospettiva di coalizione “giallorossa” che, già sperimentata a livello regionale, si è dimostrata – a suo dire – vincente e si potrebbe proporre per un candidato sindaco a Siracusa nel 2023. Più che una provocazione, sembra un segnale lanciato agli altri interpreti del cosiddetto centrosinistra nella città capoluogo: allo stato attuale, infatti, non si può prescindere dall’idea di una candidato unico di opposizione al centrodestra che non veda partecipi  Lealtà&Condivisione, Art.1, Sinistra Italiana ed Italia Viva e anche i movimenti civici e chi opera nel sociale, per ricercare poi una strada comune da percorrere con il Movimento 5 stelle. Secondo il plenipotenziario del Movimento 5 Stelle in Sicilia, Giancarlo Cancelleri, il modello “giallorosso” va confermato e ha osservato che, per quanto accaduto a Pachino, “dalla somma del risultato elettorale singolarmente ottenuto  si evince  che se si fosse riusciti a fare una lista comune  tra PD e M5S,  che hanno superato complessivamente il 40%,  anche se la politica non è arte della somma algebrica,  a guardare i numeri viene da pensare che insieme sarebbe potuto andare diversamente”.  Si leccano le ferite Forza Italia e Lega, certamente deluse dai responsi delle urne.

In attesa dell’esito dei ballottaggi, che designeranno i sindaci e la composizione definitiva dei consigli comunali dei due comuni di Rosolini e Lentini, c’è da chiedersi come i sindaci già eletti, finiti i festeggiamenti ed alle prese con la composizione delle Giunte,  risolveranno i problemi concreti che caratterizzano, paese per paese, la vita dei cittadini che, spogliatisi della veste di elettori, si attendono giustamente dagli eletti la concretizzazione delle speranze seminate.

Condividi: