Non ci potranno essere fondi del Pnrr che saranno sufficienti per poter far fronte ai danni economici provocati dalla denatalità.

Mentre è ormai prossimo l’avvio dell’assegno unico e universale per i figli a carico, che partirà a marzo e a gennaio sarà già possibile fare le domande, continuano ad essere drammatici i dati sulla popolazione diffusi dall’Istat. Saranno distribuiti 11 milioni di assegni che verranno erogati dall’Inps, con un importo compreso tra 50 e 175 euro mensili, sulla base Isee, anche se saranno in molti ad accontentarsi dell’importo minimo per evitare di presentare proprio l’Isee.

Tra l’altro l’assegno unico non concorrerà alla formazione del reddito ed è compatibile sia con altre misure a favore dei figli sia con il reddito di cittadinanza.

La nostra città è in denatalità e si occupa purtroppo poco  e niente del futuro. Con questi dati ci si avvia verso un declino inarrestabile ed è un dramma che stiamo ignorando.

Lo dimostra il forte calo dei residenti, passati in pochi anni da poco più di 124mila a 117.053. In provincia si è scesi da 405mila a 386mila circa.

Nella città di Siracusa i ragazzi fino a 14 anni erano 19mila e ora sono soltanto 15.641, mentre i residenti che hanno più di 65 anni sono cresciuti di circa il 50 per cento: da poco più di 18mila sono diventati 27.318!

Questa cruda realtà viene fuori dai dati diffusi dall’Istat e ancora non tiene completamente conto dei danni causati da questa terribile pandemia, che ha purtroppo peggiorato una situazione di grave fragilità demografica già da tempo esistente anche nella nostra realtà locale.

I numeri  da soli sono già molto eloquenti ma a fronte di essi non esiste ancora nelle nostre istituzioni locali sufficiente consapevolezza della pericolosa criticità dell’inverno  demografico in cui siamo piombati da anni e da cui non riusciamo ad uscire.

Assistiamo ad una impressionante accelerazione dell’invecchiamento della nostra popolazione, con uno squilibrio demografico sempre più inesorabile e foriero di future, pesanti conseguenze negative. A chi pensa che sia un problema che interessa solo gli altri, vogliamo evidenziare come meno persone significa meno reddito, vuol dire abitazioni che restano sfitte o inutilizzate e perdono valore, meno occupati nel mondo scuola, necessità di maggiore assistenza per gli anziani ecc.

Non ci potranno essere fondi del Pnrr che saranno sufficienti per poter far fronte ai danni economici provocati dalla denatalità.

Se la politica non si rende conto dell’estrema gravità della situazione si conferma purtroppo prigioniera di logiche passate  e incapace di progettare futuro.

  • Credito immagine in evidenza: AgenSir
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