Una vera e propria maratona nel mondo delle fake alla ricerca della verità tra storia, filosofia, informazione, cultura del cibo e del vino e tanto altro ancora. Il SiracusaFakeFest ha preso il via nel dehors della Pasticceria Neri nonostante i continui cambiamenti climatici che stanno sconvolgendo anche la città del sud-est. Soltanto un primo assaggio per una manifestazione che si snoderà con altre giornate a tema lungo tutto il prossimo anno. L’iniziativa è promossa da G60 / Generazione 60-idee, progetti, esperienze, assieme a Massa Critica e Alfio Neri per la cultura. Risorse ed energie tutte rigorosamente private per tracciare, attraverso un modo meno convenzionale, un percorso lungo il quale incanalare suggestioni, analisi e visioni da trasformare poi in progettualità concrete e operative. Attorno a unico lungo tavolo, posizionato al centro del dehors, ieri si sono avvicendati tra mattina e pomeriggio diversi “facilitatori” (chi cioè, argomento per argomento ha dato il via alle diverse sessioni di discussione) che i partecipanti: in questo modo è stato possibile rendere effettivo ed efficace il confronto ed il dialogo tra tutti i partecipanti.
A tenere a battesimo questo primo tempo del SiracusaFakeFest, assieme al team di ideazione della manifestazione, Rosario Giunta e Anna Martano che hanno affrontato il tema del falso legato al cibo e al vino smontando le bufale riguardanti i presunti effetti miracolosi di alcuni alimenti, come l’aglio, e del vino rosso nella prevenzione del Covid. Rosario Giunta, esperto assaggiatore, ha sfatato una serie di falsi miti sull’abbinamento vino-cibo e sulle temperature di servizio; Anna Martano ha mostrato come riconoscere il vero “integrale” e ha fornito utili indicazioni per scegliere bene l’olio extravergine d’oliva.
Il presidente della Società Siracusa di Storia Patria Salvatore Santuccio e Sebastiano Grimaldi hanno invece condotto per mano i partecipanti all’incontro lungo i sentieri della “verità storica” – e di cosa si intenda per questa – sottolineando, in particolare, quanta differenza vi sia tra memoria e storia.
Le sessioni pomeridiane sono state aperte da Roberto Fai, del Collegio siciliano di filosofia, e dalla riflessione dedicata al tema del mito della caverna di Platone, di come percepiamo gli accadimenti della quotidianità, di quale sia l’influenza del composito sistema dei media sull’opinione pubblica.
In chiusura l’incontro guidato da Corrado Mandreoli, vicepresidente di ResQ, l’associazione impegnata con le ong per salvare le vite dei migranti in mare. E proprio il tema dei “numeri” esatti e reali dei flussi migratori che interessano il nostro Paese e, di contro, del “racconto” che, in alcuni casi, viene proposto del fenomeno migrato è stato al centro della sessione che ha fatto scendere il sipario sul primo appuntamento del SiracusaFakeFest che già a partire dal prossimo anno proporrà nuovi appuntamenti e tavoli monotematici legati da un unico filo: quello del falso con l’obiettivo di rifuggire da ogni tentazione di appiattire il confronto e di anestetizzare il dibattito, evitando accuratamente la deriva della disinformazione.