Nel link che segue condividiamo – messo in evidenza nel sito ufficiale di “unicitmagazine” – il  resoconto della emozionate giornata voluta dall’Università di Catania per celebrare il conferimento della laurea magistrale honoris causa in Filologia Moderna a Laura Salafia: https://www.unictmagazine.unict.it/ringrazio-tutti-quanti-aver-creduto-me .

Anticipiamo la sintesi del messaggio di ringraziamento della dottoressa Salafia alla comunità accademica:

«Attraverso la sofferenza e la fatica sono riuscita a trovare la ragione di vita che mi fa amare la vita e le persone. A darmi la forza chi ha creduto in me con tanto amore e solidarietà. Ringrazio tutti quanti per aver creduto in me…»

Laura Salafia “fu vittima incolpevole di una sparatoria consumatasi l’1 luglio 2010 in Piazza Dante, a pochi passi dalla sede dell’allora Facoltà di Lettere, oggi Dipartimento di Scienze umanistiche mentre si trovava al bar per festeggiare con le colleghe l’esame universitario appena superato brillantemente”. Il proiettile sparato da uno dei due balordi in lite colpì Laura.

Fu così che la studentessa originaria di Sortino si è trovata in un’altra vita: prima da crisalide, attaccata a complicati macchinari per scongiurare l’irreparabile e adesso da farfalla avendo sfoderato delle formidabili ali grazie ad una straordinaria forza interiore che condivide attraverso il suo sorriso ed i suoi scritti.

Non a casa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’ha nominata Cavaliere della Repubblica.

Quanto è successo a Laura, dunque, poteva accadere ai milioni di giovani che si muovono per rincorrere il loro sogno, quel fatidico proiettile poteva colpire il figlio di milioni di genitori che affrontano mille ristrettezze pur di vedere sbocciare al meglio le loro creature. Ed è quindi emozionate vedere il volo di Laura fra le aule del dipartimento universitario del prestigioso complesso dei Benedettini.

Nella foto la sorella di Laura, Lucia, tiene in mano la pergamena di laurea; il pensiero va ai loro genitori, non più materialmente fra loro, che da quell’estate 2021 avevano stravolto la loro vita sortinese di pensionati per seguire il pellegrinaggio ospedaliero in giro per l’Italia per le delicate quanto necessarie cure della loro amata figlia.

 

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