Una giornata istituita su iniziativa del Miur, per riflettere su un fenomeno ancora troppo diffuso e soprattutto su quali possano essere gli strumenti per impedire che fenomeni di prevaricazione continuino ad accadere. Il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è impegnato da anni sul fronte della prevenzione del fenomeno del bullismo e, più in generale, di ogni forma di violenza, e ha messo a disposizione delle scuole varie risorse per contrastare questo fenomeno ma soprattutto ha attivato strategie di intervento utili ad arginare comporta menti a rischio determinati, in molti casi, da condizioni di disagio sociale non ascrivibili solo al contesto educativo scolastico.
Purtroppo il fenomeno del bullismo è sempre più diffuso nel nostro Paese, come in altre nazioni, e può creare gravi disagi in chi lo subisce. Non si tratta solo di atteggiamenti provocatori o di derisione ma anche di vere e proprie aggressioni, intenzionali e ripetute nel tempo, che coinvolgono soprattutto i giovani tra i 7 e i 18 anni. La “Prima Giornata nazionale contro il bullismo a scuola”, fu il 7 febbraio 2017, quello stesso giorno in coincidenza con la Giornata Europea della Sicurezza in Rete indetta dalla Commissione Europea (Safer Internet Day), sono state presentate le migliori proposte didattiche elaborate dalle scuole per contrastare questo fenomeno ma, soprattutto, tutte le istituzioni scolastiche italiane furono chiamate a dire “NO” al bullismo a scuola, dedicando la giornata ad azioni di sensibilizzazione rivolte non solo agli studenti ma a tutta la comunità. Purtroppo nonostante tanto sia stato fatto e tanto si faccia la ricerca dell'”Osservatorio (in)difesa” realizzata tramite un questionario sottoposto a 6.000 adolescenti, dai 13 ai 23 anni, provenienti da tutta Italia, rivela che il 68% di loro dichiara di aver assistito ad episodi di bullismo, o cyberbullismo, mentre ne è vittima il 61%.
Cosa fare per arginare il fenomeno? Ogni istituzione scolastica, in collaborazione con enti e associazioni territoriali dovrebbe integrare l’offerta formativa con attività finalizzate alla prevenzione e al contrasto del bullismo e del cyberbullismo, nell’ambito delle tematiche afferenti a Cittadinanza e Costituzione per tradurre i «saperi» in comportamenti consapevoli e corretti, indispensabili a consentire ai giovani di esercitare la democrazia nel rispetto della diversità e delle regole della convivenza civile. Risulta fondamentale attribuire un maggiore protagonismo agli studenti, primi attori di ogni azione di contrasto e di prevenzione, ognuno di loro deve sentirsi parte di un tutto ed esercitare un ruolo attivo all’interno della scuola affinché le azioni intraprese dai docenti e dalle famiglie risultino realmente efficaci.
Le scuole hanno un ruolo importante, perché luoghi strategici deputati a dare risposte adeguate anche su queste problematiche ed il MIUR ha il compito di supportare ogni iniziativa che possa fornire al personale della scuola, tutti gli strumenti di tipo psico-pedagogico, giuridico e sociale per riconoscere segnali e comportamenti a rischio e prevenire le nuove forme di prevaricazione e di violenza giovanile. Non dimentichiamo che la scuola è una «comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle posizioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione (…)». Le scuole quindi luogo di formazione e di azione per assicurare una risposta adeguata alla professionalità dei docenti e ai bisogni formativi ed educativi degli studenti. Sono tante le istituzioni scolastiche che in questi giorni si sono attivate con azioni di diverso genere per ricordare che il problema non va sottovalutato, riflettere sull’importanza della prevenzione ma leggere le richieste di aiuto che lanciano gli alunni. Tante le riflessioni su un problema lontano, ma che lontano non lo è, così come le azioni da mettere in campo per ridare fiducia ai ragazzi ai quali il bullismo l’ha sottratta Per questo serve l’impegno di tutti per contrastare questi fenomeni che sono reali e presenti nelle nostre realtà e nel nostro territorio“. Oggi indossiamo tutti un braccialetto con un Nodo Blu simbolo della lotta nazionale delle scuole italiane contro il Bullismo.
Credito immagine in evidenza: dalla rete.