E’ stata una serata da ricordare quella della presentazione del libro di Mario Blancato “Un comune ibleo-frammenti di storia”. La sala del consiglio comunale era piena come i giorni migliori e gli intervenuti si sono immersi per qualche ora nella storia di Sortino dal 1943 al 1989.

L’Apertura della serata e’ toccata al Presidente del Consiglio Sebastian Custode che ha ricordato quello che era Mario Blancato sui banchi di scuola, essendo stato il Presidente alunno di Blancato al Liceo Gargallo.

Il Vicesindaco Bastante ha portato i saluti del Sindaco, impossibilitato a presenziare per motivi di Salute. E’ stato poi il turno dell’assessore Milena Tuccitto che rivolgendosi a Mario Blancato ha detto che “Questo libro rappresenta la sua saggezza e la sua cultura” . La cosa bella e’ la figura del maestro come qualcuno che ti guida.

Ha preso la parola Mario Blancato che ha raccontato la genesi dei libro: “un’ idea mi frullava sempre in testa. E c’era nel mio pensiero sia la parte dello storico, sia quello del militante. E’ un libro che si presta ad interpretazione ed a posizioni di parte. Alcuni potranno pensare che dico la verità altri  che dico sciocchezze. A Sortino c’è una buona classe intellettuale che racconta la storia  come avviene in tanti piccoli comuni.  Ma la storia e’ formata anche da queste storie cittadine.  Io ho scelto questo periodo per due motivi:

La storia di Sortino inizia dal 1946. Prima non c’era storia. C’era solo un padrone. I Gaetani. I gruppi fascisti non hanno mai inciso veramente. Mi sono accorto negli ultimi anni che nessuno si interessava di politica. Di storia politica . E quello che era successo prima a livello politico era una specie di mistero. Io ho voluto arrestare il senso collettivo di perdita della memoria. Il secondo motivo  e’ sentimentale. Non volevo fare passare sotto silenzio le lotte di tanti uomini: Braccianti,  operai, mezzadri  che fanno la storia. Il libro e’ dedicato ai miei due grandi maestri. Ianuzzo Papa e Carmelo Mortellaro.  Papa mi ha insegnato il mondo dei doveri politici . Mortellaro mi ha fatto capire cosa significa la fatica del lavoro  e la centralità operaia. Ci tengo a sottolineare che la storia di Sortino inizia nel 1943 perché e’ dopo la guerra che  si inizia veramente a spezzare il feudo grazie alle lotte contadine. Il paese era diviso in due parti. I comunisti detti i ‘senza Dio’ e gli ex fascisti trasformati in monarchici e democristiani. Poi e’ arrivata l’industria texana, la Rasiom, che ha cambiato tutto o gran parte del tessuto sociale. All’inizio c’è  stato il Sindaco  Parlato. Di cui io parlo in termini positivi. Si occupo’ dell’acqua. Degli anziani. Della strada di pantalica. Mentre gli anni di Papa sono anni di crescita sociale, ma anche grande crescita di forza istituzionale. Devo ricordare anche  Mario Giardino parlava ai giovani della provincia, tanti ragazzi si sono formati con lui. Sarebbe diventato un grande leader. Poi Pippo Parlato. Un uomo fattivo e molto pragmatico. Portò a termine tante opere che erano incompiute. Questo e’ un mio grande atto d’amore per tutto il paese. Se rimane qualcosa dal ricavato della vendita  andrà ai Padri cappuccini che li daranno a chi ha molto bisogno.

C’è stato poi l’intervento on line Pippo Astuto, che ha ricordato la  nascita politica  di Mario Blancato con cui “siamo praticamente cresciuti insieme” Abbiamo creato assieme una esperienza anche letteraria. L’obbiettivo era quello di mantenere la memoria collettiva. E questa di Mario Blancato e’ una storia politica. Non è una storia localistica. Le trasformazione epocali dopo la seconda guerra mondiale innescano un processo virtuoso. Da agrario ad industriale. E questa e’ una storia anche di evoluzione perché si passa da partiti di privilegiati  a partiti di massa.

Ha preso poi la parola Egidio Ortisi, compagni di banco e collega di Liceo di Mario Blancato. “L’impegno politico e professionale non potevano che sboccare in questa straordinaria opera. Opera figlia dello studioso ma anche del sortinese. Nel merito Mario e’ trasparente . Mario nette insieme la storia delle istituzioni assieme al mutamento dei comportamenti. La parte del pensiero e’ però centrale. Parla anche della politica nazionale regionale e poi arriva a sortino. Mario e’ come Erodoto. Controlla, legge e si  interroga su quello di cui lui parla. Mario attraversa anche con acume il passaggio dalla politica ai problemi concreti. E tutto questo con una onesta’ intellettuale dando anche  merito agli avversari politici Il Podestà de Santis. Parlato.  I due tomi sono impregnati dell’interesse collettivo per il paese. La serata si e’ conclusa tra gli applausi ei sinceri riconoscimenti all’autore che ha regalato alla comunità questa importante opera.

 

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