“Il Giorno della memoria”

Si avvicina “ ll Giorno della memoria”,  la giornata internazionale indicata dall’Assemblea generale dell’Onu nel 2005 per ricordare la Shoah, o meglio quello che viene conosciuto come lo sterminio del popolo ebraico,  una giornata simbolica istituita in Italia il  20/07/2000 per ricordare il giorno in cui l’armata rossa liberò il campo di concentramento di Auschwitz .

Negli anni sono state  davvero numerose le iniziative che hanno coinvolto le scuole, soprattutto gli istituti superiori dove il tema dell’Olocausto è ampiamente trattato per far acquisire una maggiore consapevolezza dei fatti che hanno determinato deportazioni, discriminazioni.… che hanno profondamente segnato quel periodo storico, perché gli avvenimenti del passato sono tasselli fondamentali  per affrontare consapevolmente le insidie del presente.

Scrive Lia Levi nel libro Il Giorno della Memoria: “Noi siamo qui e rappresentiamo il presente,  ma senza il passato non avremmo senso, saremmo una scatola vuota.”

Quello della Shoah per l’enormità dei fatti narrati è un argomento molto complesso da trattare ciò,  non toglie che non si possa parlare di questa tragica pagina di storia già dalla scuola primaria  naturalmente con un linguaggio adatto all’età . Raccontare la Shoah diventa imprescindibile, spesso anche difficoltoso  perché c’è ancora una scarsa conoscenza degli ebrei, se ne parla poco forse niente, ne sentiamo parlare al catechismo, in parrocchia poi non se ne parla più fino alla Seconda Guerra mondiale quando con l’entrata dei russi ad Auschwitz si viene a conoscenza delle atrocità perpetrate verso questo popolo . È come se gli ebrei di cui tanto si parla al tempo di Gesù sparissero per quasi duemila anni, per ritrovarli nel 1938 quando vengono promulgate le leggi razziali.. Per questo è importante parlarne già dalla scuola primaria, magari programmando delle attività semplici come la preparazione dei, biscottini i cosiddetti montini di Purim che rimandano alla tradizione ebraica,  oppure far  costruire un  kippah, di carta ,il copricapo simbolo della religione ebraica tutto  per favorire la diffusione della  cultura ebraica, i suoi simboli e le sue tradizioni . Si tratterebbe di un  approccio semplice ma utile per far conoscere che cosa sono stati e sono gli ebrei.

Allora ben venga la lezione sulla Shoah se favorisce  la  riflessione ed  il confronto tra i ragazzi sui fatti  avvenuti, quando i nazisti prendono il potere in Germania. Auschwitz rappresenta una ferita ancora aperta, un escalation  di tutte  le tipologie di odio antisemita nei confronti dell’altro. Parlare della giornata della memoria è fondamentale per non dimenticare affinché fatti di questo genere non si verifichino mai più perché gli ebrei siamo noi, sono i nostri vicini di casa, sono coloro che coloro che incontriamo per strada, sono le persone che  rappresentano  un pezzo della nostra storia.

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