Il freddo di queste giornate ha reso i finocchi croccanti, succulenti e profumati. Povero di calorie, ricco di acqua e dalle proprietà drenanti e digestive, il finocchio è un ortaggio assai versatile che ben si addice a una cucina a zero sprechi. Basta riservare la parte interna, più tenera e dolce, alle insalate o ad altre preparazioni e usare gambi, barbe e le più coriacee foglie esterne in altro modo. Come? Presto detto…
Dopo aver ben lavato le parti considerate comunemente “scarto”, ponetele in una casseruola con un po’ di cipolla, un po’ d’acqua – giusto a coprire a filo- , un cucchiaio d’olio, una presa di sale, una macinata di pepe nero e un grattatina di noce moscata; se disponibile, l’aggiunta di una scorza di parmigiano dà ancora più gusto. Lasciate stufare sino a che i finocchi sino bene teneri; levate dal fuoco e frullate tutto con un frullatore a immersione aggiungendo un paio di cucchiai di parmigiano o grana o caciocavallo grattugiato e un filo d’olio o una noce di burro. Otterrete una delicata e gustosa vellutata che, nelle sere invernali, è davvero un comfort food! E, se ne avanza, riciclatela preparando un risotto.
Lasciate imbiondire in olio un po’ di cipolla tritata, tostate il riso, sfumate con del vino bianco o un bicchierino di brandy, e portate a cottura aggiungendo la vellutata diluita con acqua calda. A cottura ultimata mantecate con olio o burro e parmigiano grattugiato e regolate di sale e pepe. A piacere, potete anche aggiungere una nota sapida: io ho vivacizzato con piccoli tocchetti di ‘nduja (dono dei miei cugini calabresi) ma va bene anche della salsiccia sbriciolata (magari è un avanzo) o della salsiccia secca, un po’ di speck, dei cubetti di salame piccante, ma anche noci o nocciole tritate o, per renderlo gradito anche ai bambini, dei dadini di prosciutto cotto.
Come insegna il famoso salmo, ciò che è considerato scarto spesso si rivela utile e prezioso!